A seguito dell’interrogazione dei consiglieri regionali Marco Taradash, Alberto Magnolfi e Nicola Nascosti (Pdl), l’assessore regionale alle Attività produttive, lavoro e formazione, Gianfranco Simoncini, è intervenuto nell’aula di Palazzo Panciatichi per chiarire la situazione del gruppo De Tomaso-Rossignolo. «L’azienda – ha dichiarato Simoncini – ha annunciato di essere in una fase di perfezionamento di un’operazione di ricapitalizzazione della società con un nuovo socio cinese», ma i tempi per le autorizzazioni della Commissione Europea necessarie per l’attivazione del progetto di formazione si allungano ed i rapporti con le banche peggiorano. La De Tomaso-Rossignolo, ha continuato l’assessore, è alla ricerca di un nuovo socio che riesca ad acquisire l’80% delle azioni, così da modificare il piano industriale e dar vita a 3 nuove piattaforme capaci di dar vita a 6 modelli di auto e mettere a punto una rete di vendita in Cina pur mantenendo in Italia la produzione. L’azienda ha beneficiato, ha continuato Simoncini, di un totale di 2,4 milioni di euro di finanziamenti pubblici: 1,8 milioni da parte di Sici (Sviluppo Imprese Centro Italia), 600.000 euro da Fidi Toscana e 1,5 milioni di euro per un progetto formativo. Questi finanziamenti pubblici, ha spiegato l’assessore regionale, sono comunque vincolati e tutelati. «Siamo di fronte – ha replicato però il consigliere Taradash – ad una vicenda che si trascina da anni. Questa del socio cinese è l’ultima presa in giro. Sulla rete web non risulta alcuna traccia né della casa madre indicata da Rossignolo come acquirente della De Tommaso, la società cinese Hotyork Investment group, né della consociata Car luxury Investment né del presidente della stessa Qiu Kunjian, se non in relazione alle informazioni date da Rossignolo». L’assessore Simoncini ha quindi risposto a duena interrogazioni dedicate ai Nuovi Cantieri Apuania e proposte dai gruppi Idv e FdS-Verdi. Nel marzo del 2011, ha ricordato Simoncini, il Ministero dello Sviluppo economico ha riconosciuto quella dei Nuovi Cantieri Apuania come area di crisi industriale complessa con impatto sulla politica industriale nazionale e della provincia di Massa Carrara. Il 13 giugno scadrà l’opzione sulla costruzione di una seconda nave commissionata da Rete Ferrovie Italiane e per questo è previsto a breve un nuovo tavolo di crisi per discutere del futuro dei Nuovi Cantieri Apuania. «Una risposta esaustiva. La situazione è delicata e critica. Confido che la Regione stimoli il Governo ad affrontare la situazione e a dare risposte tempestive», ha commentato Marta Gazzarri (Idv). Per analizzare i fattori determinanti la crisi dell’area industriale massese è stato siglato da Ministero dello Sviluppo economico, Enti locali e Regione Toscana, un protocollo d’intesa per la valutazione delle opportunità di reindustrializzazione. «Nel cantiere c’è tecnologia, c’è occupazione. In quella realtà lavora tanta gente, 160 operai e 600 se si considera l’indotto», ha dichiarato invece Paolo Marini (FdS-Verdi), che ha anche sostenuto la necessità di un tavolo tecnico con il Governo per discutere del rilancio del cantiere massese.
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