La società quotata in Borsa al segmento Star, divisa in due grandi aree (quella dell’Olio e quella dell’Acqua, forze motore e pressione) ha visto aumentare nel 2015 sia i ricavi che la redditività. Col settore oleodinamico che dovrebbe rappresentare nell’arco di 2.3 il 65% dell’intera partita Interpump.
Nel 2015 la multinazionale tascabile, oltre alla Walvoil, ha consolidato le neo-acquisite Inoxihp, Bertoli e Opser mentre all’inizio dell’anno ha fatto shopping della britannica Endeavour. Ma sono tutte rose e fiori dunque?
No di certo. Secondo gli esperti infatti, il rischio è che le frequenti acquisizioni possano distrarre risorse e attenzione del gruppo dalla gestione del business ordinario anche se dai vertici del colosso imprenditoriale reggiano respingono l’ipotesi.
Non solo Italia: una volta partito l’ampliamento della fabbrica di Atessa di Chieti, Interpump guarderà ai mercati della Bulgaria, della Romania e soprattutto dell’India visti i rallentamenti del mercato cinese e di quello brasiliano. Mentre negli Usa il mercato dovrebbe rimanere stabile anche in questo 2016.