Internet e minori, la lingua del computer si impara in famiglia

Firenze – Internet e minori, alcuni dati ricavati da una ricerca messa in atto dall’Istituto degli Innocenti rivela un mondo variegato, ma senza grosse sorprese. La ricerca è stata illustrata oggi, nel corso dell’istituzione dell’Osservatorio Internet@minori, che sarà il punto di riferimento nazionale sul tema del rapporto tra bambini e adolescenti e nuovi media. L’Osservatorio nasce dalla collaborazione tra l’Istituto degli Innocenti, il Corecom della Toscana, AGCOM e il Coordinato nazionale dei Corecom, che metteranno a disposizione le loro competenze ed esperienze.

La ricerca ha coinvolto i bambini di 6 classi selezionate tra le 22 che partecipano ormai da anni al progetto “TROOL” dell’Istituto degli Innocenti (TROOL, Tutti i Ragazzi Ora Online, è un progetto nato nel 2008 grazie alla Regione Toscana e realizzato dall’Istituto degli Innocenti con la collaborazione di Fondazione Sistema Toscana). Inoltre, per cogliere meglio gli effetti di Trool nelle attività sono state individuate anche 6 classi di controllo (con bambini non coinvolti direttamente nei laboratori del progetto Trool).

La ricerca ha quindi interessato complessivamente 12 classi ( 230 bambini che al momento della ricerca erano in 3° elementare) di sei province della Toscana: Firenze, Prato, Grosseto, Massa Carrara, Livorno e Pisa.
Gli strumenti che i bambini dichiarano di possedere maggiormente in famiglia, in linea con i consumi attuali nazionali, sono: il computer; il telefono cellulare, la TV, la consolle videogiochi e il lettore dvd. Il 67% dei bambini dichiara di poter tenere in camera la televisione; il 54% la consolle videogiochi; il 49% il personal computer e il 47% il telefono cellulare. Solo l’8% dichiara di non poter tenere i devices elencati in camera. Lo strumento con cui i bambini dichiarano di avere una maggiore familiarità è la consolle videogiochi, medium di tante avventure: il 62% dei bambini dichiara di usarla assai bene. Decisamente buona è anche la percezione di una buona conoscenza del computer e del telefono cellulare.

Dall’analisi dei questionari si rileva che i bambini utilizzano i diversi devices tecnologici per molteplici scopi, soprattutto a scopo ludico: fare foto e fotoritocchi – il 47% dei rispondenti – fare disegni (il 37%) realizzare video (23 %). Il 21% se ne serve per produrre testi. E’ dunque il gioco è il filo conduttore dell’utilizzo di tutti i devices tecnologici. L’ambiente familiare è senza dubbio il maggior contesto di apprendimento: in media il 45% dei bambini dichiara di aver imparato dai propri genitori e a seguire da un fratello o da una sorella.

Da sottolineare  che l’uso più o meno “sofisticato” del computer dipende in buona parte dall’ambiente famigliare e che la scuola riesce a colmare in minima parte il “gap” tecnologico che si riscontra fra i bambini che provengono da famiglie che non accedono alla rete e quelli che vengono “avviati” dai genitori al mondo di internet e del computer.

Infine, per quanto riguarda nello specifico i rischi della rete, il 17% – 36 casi – dei bambini ha dichiarato di aver avuto esperienze negative con qualcuno conosciuto in internet: per la maggior parte dei casi, complessivamente 19, si trattava di un altro bambino, 12 rispondenti sono stati infastiditi da un ragazzo più grande e 4 bambini da un adulto; per quanto riguarda la percezione del rischio che comporta la navigazione su Internet, il 59% dei bambini dichiara di non aver mai ricevuto informazioni a riguardo; il 22% di averli appresi dai genitori e il 15% all’interno dell’ambiente scolastico.

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