Sono più di 680 milioni e provengono da 243 Paesi, gli indirizzi IPv4 unici che, nel terzo trimestre 2012, si sono connessi alla Akamai Intelligent Platform: circa l’11% in più rispetto allo stesso periodo l’anno precedente. Questo uno dei dati forniti da Akamai Technologies, Inc. (NASDAQ: AKAM), importante piattaforma cloud che ha pubblicato il Rapporto sullo Stato di Internet relativo al terzo trimestre 2012 (disponibile all’indirizzo www.akamai.com/stateoftheinternet). Poichè, in molti casi, un singolo indirizzo IP rappresenta più individui, Akamai stima che il numero totale di utenti web unici connessi alla sua piattaforma durante il trimestre sia ben superiore al miliardo. Tra i Paesi con il maggior numero di indirizzi IPv4 connessi alla Intelligent Platform spicca l’Italia, che si piazza in nona posizione nella top ten globale grazie a un’impressionate crescita anno su anno (+27%), seguita dal Regno Unito (in quinta posizione) con una crescita del 18%.Gli indirizzi IPv4 disponibili sono ormai prossimi all’esaurimento. I dati pubblicati dai RIR (Regional Internet Registers) hanno rivelato che il consumo da parte del RIPE NCC (RIPE Network Coordination Centre) si è stabilizzato a metà settembre, quando il Registro ha raggiunto il suo ultimo blocco di indirizzi IPv4. il RIPE NCC ha anche annunciato che, in futuro, l’assegnazione di indirizzi IPv4 tenderà a diminuire sempre più, dichiarando che ‘è ormai fondamentale effettuare la migrazione all’IPv6 per garantire la continuità delle proprie attività online e la futura crescita di Internet’. Traffico legato agli attacchi informatici: dopo l’Asia, l’Europa è la seconda fonte di attacchi. Attraverso i rilevamenti di un set distribuito di agenti attivi su internet, Akamai è in grado di monitorare il traffico legato agli attacchi informatici e individuare sia i Paesi origine del maggior numero di attacchi sia le porte loro obiettivo.
Anche nel terzo trimestre 2012, la Cina continua ad essere la principale fonte di attacchi, essendo responsabile di quasi un terzo del totale (33%), più del doppio rispetto al trimestre precedente. Gli USA permangono in seconda posizione, generando il 13% degli attacchi osservati. Esaminando la distribuzione geografica del traffico legato agli attacchi, nel terzo trimestre 2012, l’Europa è stata responsabile di quasi un quarto del totale. Il Paese europeo che ha generato più attacchi informatici è stata l’Italia (1,7%), in calo – seppur di poco – rispetto al trimestre precedente.
La Porta 445 (Microsoft-DS) è sempre la porta più colpita (dal 30% degli attacchi), seguita dalla Porta 23 (Telnet), con il 7,6%. Adozione broadband: sono i Paesi Bassi e la Svizzera le nazioni più veloci d’Europa Le connessioni broadband (superiori ai 4 Mbps) continuano ad andare per la maggiore. Paesi Bassi e Svizzera dominano la classifica europea con la più alta percentuale di adozioni di banda larga (oltre 80%). Entrambe distaccano di parecchio Belgio, Danimarca e Repubblica Ceca, con il 68% delle connessioni. Rispetto allo scorso anno, da notare i progressi della Francia, che ha registrato una strabiliante crescita del 70% (arrivando ad avere il 47% di connessioni broadband). Con un aumento di 17 punti percentuale rispetto al trimestre precedente, i Paesi Bassi raggiungono la Svizzera in quanto a nazione europea che ha fatto registrare la più alta percentuale di adozione anche in fatto di high broadband: entrambi i Paesi contano il 22% delle connessioni alla piattaforma Akamai superiori ai 10 Mbps, una percentuale molto più alta rispetto al livello di adozione globale dell’11%.
Un’analisi anno su anno rivela che l’high broadband si sta diffondendo sempre di più in Europa: se i Paesi Bassi hanno avuto la percentuale di crescita più bassa (+1%), il Regno Unito vanta invece la più alta (+145%). Molti Paesi hanno poi registrato un aumento percentuale a due cifre: Danimarca (+64%), Svezia (+61%); Finlandia (+73%); Belgio (+57); Germania (+42%); Spagna (+111%) e Francia (+79%). In Italia, l’adozione della banda larga, rispetto al 2011 è calata del 4% e quasi del 9% rispetto al trimestre precedente, arrivando a stabilizzarsi al 25%. Siamo ancora molto lontani dal resto d’Europa e dalla media globale di adozione broadband (pari al 41%). E’ invece aumentata dello 0.8% la high broadband: ad oggi il 2,7% degli italiani utilizza connessioni al di sopra dei 10 Mbps, una crescita del 7,5% rispetto allo stesso periodo lo scorso anno.Tirando le somme a livello europeo, l’Italia si piazza però al penultimo posto per numero di connessioni sia broadband sia high broadband: peggio solo la Turchia.
In Italia, la velocità media di connessione nel terzo trimestre 2012 si attesta sui 3.9 Mbps, più lenta del 2.6% rispetto al trimestre precedente e del 2,2% rispetto allo stesso periodo lo scorso anno. Il picco di velocità di connessione raggiunto in Italia è pari a 19,2 Mbps, maggiore del 19% rispetto allo scorso anno. Connettività mobile: connessioni più veloci per gli utenti russi e spagnoli La velocità media di connessione maggiore misurata nel terzo trimestre 2012 è stata di 7,8 Mbps, offerta da un provider russo che ha raggiunto anche il picco medio di velocità di connessione (39,42 Mbps), seguito da un provider spagnolo a 33 Mbps.