Intercity 594, a Campo di Marte non si ferma e tira dritto:”Disguido tecnico”

Firenze – “Eccolo, è il nostro” “Prendi la valigia, mamma, eccolo”. Sì, il treno arriva, ed è proprio l’Intercity 594 che è partito alle 12.59 da Trieste centrale. Proprio quello che stanno aspettando, alla stazione di Campo di Marte a Firenze, un babbo con due bambini, un gruppo di ragazze, un’altra famiglia, alcuni signori, due ragazzi che stanno andando a trovare degli amici a Roma. Un altro che sta aspettando la fidanzata. Un maturo signore che aspetta con ansia la sua, di fidanzata. E tanti altri. Ma il treno che per fortuna viaggia con un ritardo di pochi minuti, fa capolino dai binari, si avvicina e … non si ferma. La gente si guarda allibita. Qualcuno non ci crede: si fermerà più avanti, dicono. Qualcuno controlla: avrò sbagliato io?…No, nessuno sbaglio: il treno Intercity 594, previsto in arrivo a Campo di Marte, Firenze, alle 17.59, non si è fermato.

Intanto, dal treno arrivano le prime telefonate: “Siamo in aperta campagna – dice una signora al marito- fermi”. Pochi minuti, poi il treno riparte, e l’annuncio per spiegare il motivo di questo “salto” di fermata viene dato attraverso gli altoparlanti, sul treno: “disguido tecnico”. Qualcuno in stazione si agita: “Non sarà mica un allarme per terrorismo?” “Ma no – interviene un altro, uno studente di architettura – avrebbero bloccato tutta la stazione” “Sì, ma se ci fosse qualcosa sul treno?” Insiste una signora. “Scherzi? Sarebbero restati fermi in aperta campagna, non li avrebbero riportati in una stazione”, ribatte la figlia. Infatti, sul treno annunciano che il treno si fermerà alla stazione di Arezzo, dove, d’altro canto, avrebbe dovuto fermarsi.

Mentre monta la rabbia, un sospiro di sollievo coglie quelli che stavano aspettando i propri cari o semplicemente gli amici o conoscenti, in quanto si sa che i viaggiatori scesi dal treno potranno tornare a Firenze con un altro treno che compirà la tratta inversa e che parte alle 18. 35. Chi mastica amaro, invece, sono coloro che dovevano prendere quel treno per tornarsene a casa, ad Arezzo o magari Roma, che dovranno attendere un altro mezzo, e forse, non un Intercity, visto la ormai assodata rarità di questo tipo di trasporto. Senza contare chi aveva coincidenze da rispettare. “Secondo me si è addormentato il macchinista”, liquida la questione un viaggiatore, con la valigia abbandonata melanconicamente ai suoi piedi.

Foto: Wikipedia, author: Coclea

 

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