Firenze – Un servizio di mediazione linguistica nei distretti sociosanitari di S. Rosa, Morgagni, Piagge e d’Annunzio; interventi di etnopsichiatria nel carcere di Sollicciano iniziati nei giorni scorsi e due audiovisivi di orientamento sulla scuola contro l’abbandono in corso di realizzazione all’Istituto Gandhi Isolotto, che saranno poi tradotti in 5 lingue (arabo, cinese, francese, inglese e spagnolo) e distribuiti ai genitori stranieri: sono solo alcune delle azioni previste nell’ambito del progetto FAMI EULIM, promosso da Comune di Firenze, Società della salute di Firenze, Azienda Usl Toscana Centro, grazie al contributo del Fondo asilo, migrazione e integrazione 2014-2020 dell’Unione Europea e del Ministero dell’Interno per rafforzare i servizi sociali e socio-sanitari per l’integrazione dei cittadini stranieri non comunitari nel territorio comunale di Firenze.
“Questo progetto offre servizi rivolti a fasce di popolazione straniera diversa – hanno detto gli assessori a Welfare Sara Funaro e all’Immigrazione Cosimo Guccione – per favorire la loro integrazione nella comunità, per aiutarli a capire come funziona la nostra società, per offrire loro informazioni sanitarie e non. È un servizio importante per i cittadini stranieri perché grazie ad Eulim riescono ad avere un sostegno concreto per usufruire al meglio delle attività e dei servizi di prevenzione a livello sanitario e sociale”.
La Società delle salute di Firenze, ente di cui fanno parte il Comune di Firenze e il Servizio Sanitario della Toscana (Azienda USL Toscana Centro), gestisce dal 2019 il progetto EULIM, per il rafforzamento del sistema dei servizi pubblici a favore dei cittadini stranieri. Il progetto, di cui il Comune di Firenze è capofila, è finanziato dal Ministero dell’Interno e dall’Unione Europea FAMI EULIM ed è articolato in varie azioni tra cui sono previste, tra le altre, una Cabina di regia e ricerca sociale/sanitaria, che sta producendo due ricerche su Servizi sociali e migranti e sui Servizi sanitari e migranti. Da entrambe risulta che la maggior parte dei Servizi Sociali, esclusi l’area anziani e disabilità, ha una percentuale di utenti di paesi stranieri superiore al 50%; attività di formazione alla quale hanno partecipato circa 160 iscritti (di Comune, Ausl, Consorzi Coeso e Metropoli, Caritas, Acisif, Ciao, Di Vittorio tra cui assistenti sociali, educatori, operatori, mediatori LC, infermieri, medici e amministrativi del Comune e della Ausl). Nelle varie lezioni (il percorso di formazione è in dirittura d’arrivo) sono stati toccati temi vari tra cui la conoscenza geopolitica dei principali itinerari migratori, delle questioni di mediazione linguistico culturale e della relazione professionale con il cittadino straniero e delle seconde generazioni. Il progetto prevede anche attività di orientamento attraverso la formazione di gruppi presso i Consultori e Casa SPA, grazie all’attività di Coeso, Sociolab e Nosotras: 30 i gruppi previsti sui temi, ad esempio, del percorso di nascita, sulla gravidanza, sulla pianificazione familiare e sulla contraccezione.
I mediatori avranno postazioni fisse e orari settimanali in ciascuno dei quattro presidi fiorentini. Faranno accoglienza e orientamento ma saranno anche accanto al medico o all’operatore sanitario qualora la loro presenza si renda necessaria per una migliore comprensione, per esempio, in occasione di una visita.
Questi i giorni e gli orari nei presidi:
Morgagni: lunedì, lingua bangla (9-13); arabo (14-18); martedì, spagnolo (9-13); giovedì, georgiano (14-16).
Santa Rosa: lunedì pidgin (9-13); martedì arabo (9-13); mercoledì bangla (12-16); venerdì urdu (9-13).
D’Annunzio: mercoledì moldavo (14-18); giovedì spagnolo (12-16).
Canova: martedì arabo (9-13).
Il servizio è rivolto in particolare a famiglie provenienti dall’area del Maghreb e dall’Africa, dai Balcani, dall’Est-Europa, dal Sud America o dall’Asia. Rispetto alle procedure sanitarie e alle opportunità di sostegno provenienti dal territorio, la pandemia ha inevitabilmente accentuato le fragilità di tante comunità straniere. Con questo servizio il sistema dei servizi sociali, sociosanitari e sanitari e informativi ne risulterà rafforzato.
Gli interventi di etnopsichiatria nel carcere di Sollicciano, condotti dal Centro Studi Sagarà, prevedono 225 ore di etnopsichiatria, 270 ore di mediazione linguistica e 162 di mediazione etnoclinica. Le attività, che si svolgeranno due volte a settimana, vedono l’impiego di un’équipe composta da tre figure professionali (antropologo, psicologo e mediatore linguistico culturale) e si pongono l’obiettivo di coadiuvare il personale sanitario, educativo e di polizia penitenziaria fornendo strumenti per intercettare precocemente i problemi etnoculturali e per rendere più efficace il trattamento e la riabilitazione dei detenuti stranieri.
I due cortometraggi, della durata tra i 7 e i 10 minuti, sono in corso di realizzazione da parte di RUMI Produzioni con bambini, genitori, insegnanti e personale scolastico e hanno l’obiettivo di raccontare, in particolare ai cittadini stranieri che abitano a Firenze, quali sono i principi fondamentali della scuola italiana e come funziona il sistema scolastico nel nostro Paese e nella nostra città.