Integrazione aeroporti, Pisa conferma il no a Eurnekian

"La preoccupazione su un regalo a Bologna qualora non venisse realizzata la pista di 2.400 metri a Peretola è agitata in maniera strumentale". Marco Filippeschi (Pd), sindaco di Pisa, sul braccio di ferro con Firenze in merito all'ampliamento dello scalo fiorentino e dell'integrazione fra i due hub toscani adotta una linea della fermezza. Anche al costo di entrare in rotta di collisione con un suo compagno di partito, il vice-sindaco di Firenze Dario Nardella. Uno scontro che conferma il suo convincimento: il pacchetto azionario di maggioranza di Sat deve rimanere in mani pubbliche, e la Regione deve mantenere fede alle "posizioni forti" assunte assieme "nel patto parasociale in Sat".
Ecco la sua intervista alla 'Dire'. 
Dunque, il no all'offerta pubblica d'acquisto promossa da Corporacion America è legato dalla questione spinosa della lunghezza del nuovo tracciato di Peretola piuttosto che al valore messo sul piatto per il pacchetto azionario.
"È un elemento strategico e viene prima della valutazione economica dell'Opa. Tanto più che il Pit della Regione conteneva
la pista di 2.000 metri, ovvero un sistema equilibrato. Invece, Firenze cerca un sistema squilibrato, competitivo in senso negativo. Sarebbe il contrario dell'integrazione, che dovrebbe imperniarsi sulla vocazione di city airport di Peretola con un alto valore aggiunto e non coi voli intercontinentali e low cost". 
Nardella la accusa di voler difendere gli interessi del suo campanile.
"Non c'è assolutamente nessun campanilismo in gioco. Ci siamo sempre schierati per l'integrazione, ma a condizioni intelligenti, ovvero di non concorrenza". 
La tesi fiorentina è che così verrebbero favoriti gli interessi dell'aeroporto di Bologna.
"È una considerazione strumentale, sarebbe vera se noi fossimo contrari all'integrazione. Invece, a creare problemi è chi la ostacola cambiando le regole del gioco. Ricordo che l'adozione del Pit con la pista di 2.000 metri venne salutata positivamente dal consiglio comunale di Firenze. Noi restiamo fermi a quelle valutazioni tecniche. Del resto, come ha detto Rossi, quel risultato è stato raggiunto con grande fatica, sudandosi quel voto in consiglio regionale".
Ma cosa significherebbe in concreto, per voi, dover fronteggiare uno scalo di Peretola potenziato fino a 2.400 metri.
"Se 6 milioni di passeggeri all'anno confluiranno lì sarà difficile vederne altrettanti a Pisa. Ciò metterebbe in pericolo le risorse spese non solo da Sat, ma anche dal Comune e da parte della stessa Regione. Attualmente sono in corso investimenti per160 milioni di euro. Noi ci sentiamo di portare avanti questo progetto e di non delegarlo ai privati, coi quali vogliamo- ad ogni modo- trovare un accordo".
E con loro il dialogo non è facilissimo, dopotutto spingono per la pista più lunga. 
"Se c'è questo desiderio abbiamo una ragione ulteriore della necessità di confermare il controllo pubblico, in questo momento, della societa'. Serve un'assunzione di responsabilita' da parte di tutti per ridefinire l'assetto azionario in futuro".
Teme che la Regione possa decidere di vendere autonomamente le proprie quote in Sat? È un'ipotesi paventata dal presidente della commissione Trasporti.
"Abbiamo tenuto insieme delle posizioni forti nel patto parasociale in Sat e mi attendo che vengano mantenute".

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