“Inchinatevi all’evidenza, n0n all’autorità” diceva il filosofo inglese Douglas Harding. Suggerimento che potrebbe rivelarsi assai utile per comprendere la realtà appena oltre la superficie. Purtroppo l’evidenza su tv e giornali sembra essere perlopiù ignorata per lasciare spazio ad analisi parziali o di parte. La verità è che le condizioni politiche per governare hanno smesso di sussistere dal momento stesso in cui il leader del centrodestra Silvio Berlusconi è stato condannato in via definitiva dalla Corte di Cassazione. Non aggiungono nulla a questo fatto né le valutazioni morali, né gli appelli al senso di responsabilità.
I casi sono due: o Enrico Letta e Giorgio Napolitano fanno ingoiare al Pd un salvacondotto che consenta a Berlusconi di continuare a guidare il suo partito oppure il governo è morto e sepolto. La priorità è garantire la governabilità perché il prezzo di una crisi sarebbe eccessivo? Allora la responsabilità impone di salvare il soldato Silvio, sacrificando il principio di legalità. Compromesso inaccettabile per il Pd? Allora non ci sono alternative alle urne. L’evidenza dei fatti, lineare nonostante la complessità del momento politico, non cambierà se si deciderà di fare melina per spostare un po’ più in là il voto sulla decadenza da senatore del Cavaliere.
E’ così difficile dire ad alta voce la verità? Evidentemente sì, se da settimane media e partiti non fanno altro che alzare una cortina di fumo. Quello che invece al momento non è assolutamente prevedibile è come andrà a finire. Le ultime da Arcore parlano di un Cavaliere di pessimo umore, circondato dai falchi che lo stanno convincendo a forzare la mano per andare al voto subito. Dopo il fallito vertice tra Letta e Alfano, c’è un gran movimento anche intorno al Quirinale con Napolitano che dice: “L’esecutivo va avanti così”. Anche se sa benissimo che avanti così non si va da nessuna parte. In sintesi, nessuno può dire cosa succederà. L’unica cosa certa è che i parametri vitali del governo Letta segnano coma profondo. Si potrebbe tentare con la cura della verità, ma pare che nessuno sia interessato a iniziare la terapia.