Firenze – Un ragazzo nero, un gruppo di ragazzi che gli chiedono cosa guarda con aria di sfida. Poi offese razziali e minacce di morte. No, non è l’ennesimo film americano sul razzismo: siamo a Firenze, nei pressi della Fortezza da Basso, alla fermata del tram. A raccontare quel che è successo, la candidata della sinistra Antonella Bundu, in un post su Facebook. Quel ragazzo è suo cugino. E si legge anche che un “signore italiano” ha preso le sue difese, dicendo agli aggressori che “le merde erano loro”. I carabinieri, chiamati a telefono, non sono arrivati ma hanno richiamato chiedendo al cugino della candidata sindaca se “avesse ancora bisogno”.
“Spero che le tante telecamere fatte installare in città dal sindaco Nardella servano almeno a individuare i responsabili ma non è certo quello il modo di arginare il clima di intolleranza che si sta diffondendo sempre più anche a Firenze, come nel resto del paese”, ha aggiunto. “La sicurezza e la tolleranza non si promuovono con le telecamere ma con risposte culturali vere e impegni concreti”.
“Firenze è una città aperta, civile e plurale – ha continuato Nardella -, questi gesti non appartengono alla nostra storia e alla nostra cultura”.