L'aria delle strade di Firenze ti afferra per la gola, irritando le mucose; ha un sapore pungente ed aspro, sembra di respirare un solvente più che aria atmosferica…
Essendo abbastanza critico e scettico di natura, e non fidandomi facilmente delle sensazioni, incluse le mie, ho cercato il conforto della scienza. Quindi quando fui avvertito del convegno "Medicina ed urbanistica, al centro del futuro di Firenze" organizzato da perUnaltracittà a Palazzo Vecchio nell'Aprile 2011, con la partecipazione di medici di fama internazionale appartenenti a Medici per l'Ambiente ((distaccamento italiano della International Society of Doctors for Environment), non ho perso l'occasione. Alle informazioni acquisite durante il convegno ne ho successivamente integrate altre raccolte da fonti autorevoli e referenziate trovate su internet (Agenzia Regionale per l'Ambiente della Toscana, Legambiente etc.) per completare il quadro.
Ho quindi pensato di approntare una specie di "Punto della situazione sull'inquinamento dell'aria a Firenze" consultabile online qui:
http://gianlucaserra.blogspot.com/2011/09/inquinamento-dellaria-firenze-il-punto.html. Infatti, mi pare che chi voglia informarsi su un argomento come questo, così importante per la salute, trovi in Internet notizie abbastanza frammentarie e disperse (io ho impiegato vari mesi per mettere insieme tutti i pezzi e dargli un senso). Devo dire che i risultati di questa mia "ricerchina", molto preliminare e modesta, sono già abbastanza impressionanti. Avrei preferito certamente tenermi le sensazioni di cui sopra, perché i dati scientifici, diciamolo subito per i deboli di cuore (e di polmoni), sono stati davvero una bella mazzata.
Gli inquinanti più pericolosi su cui si concentrano di più le organizzazioni sanitarie nel mondo sono, da vari anni, le polveri sottili e la diossina. Delle proprietà cancerogene della diossina e della sua provenienza dal cibo e dagli inceneritori si sapeva già abbastanza, da tempo.
Mentre degli effetti gravissimi delle polveri sottili sulla salute invece si sa molto meno, in quanto le informazioni dal mondo scientifico stanno emergendo solo da pochi anni (ci vogliono in media una ventina d'anni prima che la società metabolizzi ed integri quello che la scienza mette a fuoco). Come hanno ben spiegato i Medici per l'Ambiente, le polveri sottili sono dei "pro-cancerogeni" quasi più pericolosi dei cancerogeni stessi. Infatti, riescono a penetrare agevolmente nelle cellule entrando impunemente nel DNA e, quel che è peggio, accompagnandovi dentro i cancerogeni stessi.
Questo significa che si va comprendendo come gli effetti degli inquinanti non siano solo sulla persona che respira ma anche sui suoi geni: quindi i danni sono trasmissibili alle generazioni successive. E allora, gli effetti più gravi di questa cosiddetta "pandemia silenziosa", che è l'inquinamento dell'aria (e del cibo), si potrebbero vedere affiorare anche tra qualche generazione.
Allo stesso tempo, il mito/obiezione dell'allungamento della vita media in Occidente comincia a presentare le prima crepe e non è escluso che possa crollare nel futuro prossimo. Le polveri sottili sono state messe in relazione all'insorgere, sempre più frequente, di patologie come l'Alzheimer, LSA e le leucemie. E' stato infatti scoperto che queste polveri vanno ad incidere direttamente sul cervello e possono addirittura provocare effetti negativi a livello cognitivo e della memoria. I più vulnerabili a questi inquinanti così pericolosi sono ovviamente i feti ed i bambini. Purtroppo, le morti nelle culle e le leucemie nei bambini sono in crescita.
Insomma, la vita media si è allungata, ma molto spesso si assiste ad un allungamento di una vita di pessima qualità (malattie degenerative lunghe etc.). E poi non è detto che questo stato delle cose duri a lungo, in quanto non siamo altro che cavie: chi può affermare con certezza che la presente generazione e le prossime godranno della stessa vita media allungata goduta dalle generazioni dei nostri genitori e nonni?
Anche l'idea che al disotto di certe soglie prestabilite gli inquinanti siano tollerabili e non abbiano effetti sulla salute, ne esce a pezzi. Infatti, quello che la scienza va scoprendo da vari anni è che proprio le basse dosi sul lungo periodo possano produrre effetti molto gravi per la salute.
Comunque in Italia non abbiamo problemi di soglie in quanto le amministrazioni locali e centrali se ne infischiano bellamente delle soglie stabilite dalla Comunità Europea in tema di polveri sottili. La maggior parte delle città italiane sono infatti completamente fuori dai parametri europei, sin da quando questi sono stati recepiti dal nostro paese nel 2005.
Per questo la Comunità Europea ci ha recentemente deferiti e dovremo perciò pagare multe salatissime.
Mentre l'ex sindaco Domenici e l'ex presidente della regione Martini sono ancora sotto processo per l'inquinamento illegale dell'anno 2005 (che era nulla rispetto a quello del 2010!); il pubblico ministero ha chiesto otto anni di reclusione per ciascuno.
Nessuno naturalmente si aspetta che passeranno mai neanche un giorno di reclusione. E tutto continua come sempre, "business as usual". Rispettare le soglie imposte dalla Comunità Europea, una misura di per sé già abbastanza blanda secondo le associazioni ed i medici, sarebbe il minimo per dimostrare che la salute sia considerata ancora uno dei beni più importanti per la società.
Ma le autorità non riescono ad affrontare neanche questo. Probabilmente confortati dal fatto che quando la pandemia silenziosa entrerà nella fase più acuta loro non ci saranno più – e in più confidando nei tempi soporiferi della giustizia italiana.
L'unica speranza, come sempre in Italia, sarebbe un risveglio della società civile, che potrebbe avverarsi a partire da una campagna di informazione e sensibilizzazione su vasta scala, rendendo innanzitutto disponibile informazioni corrette sull'argomento, basate su quello che ci dice la scienza.
Articolo di Gianluca Serra – Firenze