Inps, Usb: “Situazione gravissima, respingiamo l’assalto”

Firenze – E’ una vera e propria levata di scudi, quella che l’Unione sindacale di Base si accinge a fare nei confronti dell’Inps, anche con i presidi che si sono tenuti questa mattina davanti alle sedi dell’ente. Il punto di partenza è il fatto che dal 16 febbraio l’INPS è senza presidente.  Ma i due partiti di governo, precisano dall’Usb,  Lega e Movimento Cinque Stelle, “finora non hanno trovato l’accordo per la nomina del nuovo vertice. E’ una situazione gravissima, perché manca chi firma i provvedimenti che sono di competenza del presidente”.

La richiesta che parte dal sindacato “è che a capo dell’INPS sia messa una persona competente e che abbia avuto esperienza lavorativa nel campo della previdenza sociale. Basta con i commercialisti e i professori universitari, come Mastrapasqua e Boeri: all’INPS serve chi ne capisca di pensioni, di entrate contributive, di politiche di sostegno al reddito, di inabilità”.

I problemi sono molteplici. Intanto, mancano le assunzioni, che non sono state fatte da moltissimo tempo, troppo, dicono dal sindacato. Nelle sedi il personale è molto ridotto, e l’età media è elevata.Le assunzioni promesse, da farsi nel corso di quest’anno, rischiano di non essere in numero sufficiente a gestire tutte le competenze assegnate all’Istituto. Inoltre, si aggiunge un altro rischio: quello della chiusura di molte Agenzie, con i dipendenti “costretti a spostamenti di decine se non di centinaia di chilometri per raggiungere la sede INPS più vicina”.

Altri ostacoli? Ad esempio, fanno sapere dal sindacato, problemi con le procedure e con il sistema informatico affidato a società esterne, che non di rado risultano inaffidabili, con il risultato che quando l’utente si rivolge allo sportello si sente rispondere che il programma non funziona. Tempi d’attesa più lunghi, denunciano i lavoratori, con conseguenti malumori per i fruitori del servizio.

Da tutto ciò, spiega l’Usb, si deduce l’importanza della figura di presidente dell’INPS.  “In questi giorni da parte di soggetti legati alla speculazione finanziaria è in atto il tentativo di condizionare le scelte del governo – ricordano i rappresentanti dell’Usb – stiamo cercando di opporci con tutte le nostre forze e la protesta di oggi serve a mandare un segnale alla Lega e al M5S facendogli capire che non siamo disposti a lasciare l’INPS nelle mani di faccendieri e speculatori. Se non ci ascolteranno la protesta salirà di tono con probabili ripercussioni negative sulla produzione e sui recenti provvedimenti emanati dal governo”.

I lavoratori concludono: “L’INPS è un bene troppo importante per il Paese e non deve essere distrutto da chi vuole trarne solo il proprio tornaconto. L’INPS è di tutti e lo dobbiamo difendere tutti insieme, senza distinzioni politiche e sindacali”.

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