Innovazione insufficiente, la Regione chiama università e imprese

Firenze – Due giorni di incontri, discussioni, dimostrazioni e scambio di idee per “misurare l’efficacia” delle azioni e delle risorse per mettere a sistema le competenze dell’università e le esigenze di innovazione selle aziende. Questo l’obiettivo di Toscana Tech manifestazione organizzata dalla Regione Toscana sui temi della digitalizzazione e dell’industria 4.0 partita questa mattina con un ampio dibattito sulle sfide e le strategie per l’industria del futuro.

“Un’occasione per saldare mondo dell’impresa, ricerca, sistema universitario e istituzioni, dove il ruolo della Regione è essenziale, individuando le direzioni nelle quali potremo operare”,  ha detto l’assessore alle Attività produttive Stefano Ciuoffo che ha lamentato l’insoddisfacente grado di innovazione all’interno delle aziende toscane, ancora “attardate” e dunque in ritardo competitivo rispetto agli altri attori dei mercati di riferimento.

Aspetto essenziale è la collaborazione Università-Imprese nell’alta formazione. Durante un incontro si è discusso sugli strumenti e “buone pratiche” in grado di favorire una convergenza degli obiettivi formativi del sistema dell’alta formazione toscano verso le esigenze del sistema produttivo regionale. Il contributo fondamentale che la Regione si è impegnata a dare al sistema produttivo che si trova di fronte ai cambiamenti imposti dall’integrazione fra l’intelligenza artificiale e la mente umana, infatti, è soprattutto la formazione che prepara ingegneri, manager e tecnici per affrontare le nuove sfide.

L’industria 4.0 è anche l’economia che nasce dalle piattaforme on line che incrociano dati, ricorda l’esperto Phil Cartwright del Centro di Modelling & Simulation dell’Università di Bristol, che per un impedimento improvviso non è potuto venire a Firenze ma ha mandato una suo contributo audio. E’ connessione tra tecnologie che già esistevano. Riguarda i robot di Ocado che impacchettano gli ordini on line dei clienti in cinque minuti, in una torre dove si ottimizzano tempi e spazi, o i droni di Amazon che consegnano i pacchi a domicilio. Riguarda i sensori che permettono di controllare in modo costante i macchinari a distanza e risparmiare sulle manutenzioni.

L’industria 4.0 è dunque una partita decisiva per i settori produttivi della Toscana. “Le imprese più grandi e strutturate hanno già dato una buona risposta – spiega ancora l’assessore Ciuoffo – . Lì la rivoluzione è già radicata, per la presenza di una struttura, di personale e competenze adeguate. Più attardate sono le piccole e medie imprese, anche in settori dove la Toscana è leader come il sistema moda. Noi dobbiamo mitigare queste differenze e mettere l’intero sistema nella condizione di stare nella competizione globale”. Sul piatto ci sono molte risorse, dai fondi europei al bandi regionali per ricerca e sviluppo fino agli incentivi fiscali. “Ma l’innovazione vera – conclude l’assessore – si fa sulle competenze e non solo svecchiando i macchinari”.

Ciuoffo si dice perplesso per le scelte dell’attuale governo italiano, che ha tagliato le risorse destinate alle innovazioni e dimezzato i fondi per l’alternanza lavoro a vantaggio di politiche di assistenza, “che sono necessarie ma da giocare all’interno di una cornice più ampia e complessa fatta di aiuti alla ricerca e di sostegni alle aziende per essere più competitive”.

Foto: prototipo di E-bike, bicicletta elettronica in fibra di carbonio dell’azienda toscana Carbon Dream di Tavarnelle Val di Pesa: uno dei  40 progetti presentati a Toscana Tech

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