Rabbia e agitazione fra gli infermieri di Careggi, che oggi, nell'auditorium del Cto, hanno avuto un incontro con i quadri dirigenziali del nosocomio, rappresentati dal dottor Valtere Giovannini, Direttore Generale dell'Azienda ospedaliera. La tensione, che rischia di entrare in un punto di non ritorno, verte sul rinnovo degli orari di turnazione. Più di cinquecento operatori contestano il nuovo piano attuato preliminarmente solo su una parte dei dipendenti, in particolare su di un punto: le modifiche attuate rischierebbero di espropriare gli operatori dei loro diritti al lavoro, danneggiando l'equilibrio psicofisico degli infermieri a danno principalmente della qualità dei servizi offerti ai pazienti.
L'azienda ospedaliera, da parte sua, vorrebbe modificare la turnazione in quinta, ovvero le sequenze fisse di durata variabile, che ripetono ciclicamente l’assegnazione dei turni ad uno o più operatori, per gestire e controllare in modo più razionale i rientri ed evitare un certo lassismo sul lavoro gestito a livello personale nei vari reparti.
Da parte degli infermieri, si contesta anche l'accrescimento delle ore di credito lavorativo a carico dell'azienda, che vorrebbe azzerare il proprio debito durante orari notturni o estivi distribuiti in modo diseguale. Gli operatori non si fidano più dei sindacati, colpevoli di non aver protetto adeguatamente i loro assistiti e denunciano l'irregolarità delle procedure per l'attuazione del nuovo piano. Il Direttore Generale Giovannini risponde con un'apertura nei confronti degli operatori. Si dichiara disposto al dialogo e all'avviamento di un tavolo tecnico paritario per la soluzione del disagio, tuttavia ritiene necessaria una reinterpretazione degli orari, per garantire correttezza e controlli sui dipendenti. Ma questo non riesce a calmare l'agitazione degli infermieri di Careggi.