“Industriale Immaginario” è una mostra realizzata con opere appartenenti alla Collezione Maramotti, databili tra il 1958 e il 2013 di vari autori e per la prima volta esposte al pubblico. Il criterio di raccolta ha indagato l’uso dei materiali prodotti dall’industria, utilizzati per dare forma alle opere presentate e arricchirle di significati provocatori. Il richiamo alla produzione industriale apre a numerose interpretazioni e critiche: la perdita di identità, il consumo, lo spreco. I materiali talvolta sono riutilizzati, altre volte provocatoriamente impiegati a sottolineare il contrasto con il recupero di elementi naturali e il frutto di un processo artigianale. La selezione è potente, costituita da opere spesso di notevoli dimensioni conseguente all’impiego di grandi oggetti industriali, e le parti assemblate danno vita a composizioni comprensibili soltanto dopo un’attenta riflessione.
Tra le opere più interessanti Analgesia di Paolo Grassino, dove la gomma sintetica opaca disegna i corpi di un branco di cani a creare una scena primordiale e quasi futuristica, mettendo in relazione la natura al materiale artificiale che le dà forma. Gummo III, di Lara Favaretto vede l’impiego di spazzole da autolavaggio che ruotano su se stesse ad intermittenza, destinate a lucidare una superficie metallica e, nel farlo, a deteriorarsi. Annette Lemieux in Motherland utilizza pezzi di superficie di un mappamondo applicandoli sulla base dell’opera, un’immagine che allude ad ingranaggi e allo stesso tempo al seno femminile. Kristof Kintera utilizza oggetti di uso quotidiano per mettere in scena la quotidianità stessa. Small Factory (Personal Industries L.t.d.) è la ricostruzione di un interno domestico arredato con prodotti industriali, metallo, una macchina del fumo “inquinante” e inquietante. Kaarina Kaikkonen utilizza infine i prodotti dell’industria dell’abbigliamento, From generation to generation è una efficace installazione che porta a riflettere sulla memoria collettiva a partire dalla produzione tessile di massa. Oltre agli autori citati, Vincenzo Agnetti, Elisabetta Benassi, Gregory Green, Peter Halley, Matthew Day Jackson, Nuvolo, Carl Ostendarp, Laure Prouvost, Tom Sachs, Vincent Szarek, Andrea Zittel.
Anna Vittoria Zuliani
Reggio Emilia // fino al 24 aprile
Industriale Immaginario
Collezione Maramotti
Via Fratelli Cervi 66
+39 0522 382484