Dopo sei trimestri consecutivi negativi per il comparto territoriale del reggiano, finalmente una nota lieta: l’ultimo trimestre del 2013 si è chiuso infatti con un moderato recupero, trainato essenzialmente dalla esportazioni, mentre la domanda interna continua purtroppo a rimanere debole.
Secondo quanto riportato nei risultati dell’Indagine Congiunturale di Unindustria Reggio Emilia la produzione industriale nel trimestre ottobre-dicembre 2013 ha fatto registrare un aumento del 4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con variazioni positive che hanno interessato tutti i principali settori dell’economia della provincia. Seppur positivi, questi dati risentono ancora dell’intenso processo di ristrutturazione che sta interessando l’industria manifatturiera reggiana. I risultati ottenuti dall’indagine, confermano anche in questo trimestre l’intensa selettività con la quale il miglioramento degli scambi internazionali sta influenzando il percorso di recupero del sistema manifatturiero provinciale, generando effetti positivi molto differenziati tra le imprese in relazione alle loro capacità di seguire la domanda internazionale.
Nel dettaglio: l’andamento delle vendite ricomincia ad essere abbastanza positivo. Il fatturato totale cresce del 5,8% rispetto allo stesso trimestre del 2013. In termini tendenziali le vendite all’estero sono cresciute del 10%, più debole il risultato delle vendite sul mercato interno (+1,8%). In leggero miglioramento il dato sulla consistenza del portafoglio ordini. Nel quarto trimestre 2013 le imprese del campione segnalano un incremento degli ordini complessivi del 7%, con un’evoluzione più accentuata per la componente estera (+12%). Per quanto riguarda il mercato del lavoro, si evidenzia ancora una variazione negativa del numero di addetti anche se più contenuta, pari a -0,1% (-1,6% nel precedente trimestre), mentre il livello ancora elevato delle ore di cassa integrazione ordinaria autorizzate dall’INPS lascia intendere una fase ancora lunga di aggiustamento al ribasso dell’occupazione industriale. Nonostante il clima generale d’incertezza presente sui mercati, l’87% delle imprese intervistate ha realizzato degli investimenti e, nella maggior parte dei casi (77%) sono stati di entità uguale o superiore all’anno 2012. Osservando i dati relativi agli ambiti di investimento, la tipologia più diffusa risulta quella relativa all’ICT (75%), seguita da ricerca e sviluppo e formazione (entrambe con il 72,5%) e dalla alla sostituzione o ammodernamento delle linee di produzione (67,5%). Indicazioni confortanti per il futuro si possono ricavare dall’analisi delle previsioni d’investimento per il 2014. L’indagine rileva, infatti, che l’88,7% delle imprese intervistate prevede di effettuare investimenti nell’anno in corso. Le aree d’investimento verso la quale gli imprenditori indirizzeranno gli sforzi maggiori per il 2014 sono quelle della formazione e delle linee di produzione (82,5%), seguite da ricerca e sviluppo e ICT (80%). Con riferimento alle prospettive per il primo trimestre 2014, le aspettative sugli ordini, principalmente esteri, così come le attese di sui livelli produttivi migliorano, portando il saldo giudizi rispettivamente a+25% e +29%. L’occupazione finalmente dovrebbe arrestare la caduta stabilizzandosi sui livelli di fine anno.