Firenze – Un clima più disteso, un’atmosfera più incline al dialogo. E’ così che le Rsu comunali hanno descritto l’incontro odierno con i rappresentanti dell’amministrazione, direttore generale in testa, che hanno rimesso sul tavolo la questione del contratto decentrato e del suo rinnovo. Una questione che si sta facendo urgente, dal momento che “c’è tempo” fino al 31 dicembre per trovare un accordo.
Dunque, l’incontro di oggi si potrebbe descrivere come un incontro di “raccolta informazioni”. E’ stato infatti un po’ questo, l’atteggiamento dei rappresentanti dell’amministrazione di Palazzo Vecchio. Insomma, per riprendere l’atmosfera dello scorso confronto, questa volta i compiti, i rappresentanti dei lavoratori, li avevano fatti. Vale a dire, avevano avanzato in modo circostanziato una serie di proposte che la pubblica amministrazione ha raccolto, e su cui studierà per proporre, lunedì prossimo, una bozza di accordo. Martedì poi ci sarà l’incontro, che potrebbe rivelarsi decisivo per i dipendenti di Palazzo Vecchio. Anche perché, se non si arriverà a un’intesa con i sindacati entro il 31 del mese, l’amministrazione potrebbe dar luogo a un contratto unilaterale. E al blocco dei pagamenti dell’ “accessorio”. Con buona pace di tutto il resto.
Ma prima di arrivare ad ipotesi così estreme, è bene ricordare cosa c’è sul tavolo e cosa è rimasto ancora aperto. Partendo dal dato di fondo che, come spiega Stefano Cecchi dell’Usb, “i soldi comunque sono pochi” la contrattazione in corso dovrebbe dar luogo a una forma condivisa del nuovo contratto decentrato.
Gli ostacoli rimasti sul tavolo sono ancora grossi, anche se su alcuni sembra di registrare, dicono i sindacati, una certa nuova apertura. Ad esempio, il punto che riguardava la cancellazione di tutti gli accordi precedenti, che voleva dire in soldoni cancellare vent’anni di contrattazione, sembra proprio che non interessi nessuno, neppure coloro che l’avevano lanciata.
Una maggiore comprensione di ambedue le parti, oggi, non è tuttavia riuscita a dare la svolta decisiva ad esempio ai problemi legati all’indennità di disagio, alle questioni che riguardano i vigili, all’indennità di responsabilità. Da sottolineare che il taglio sulle indennità di disagio, che potrebbe arrivare fino a 100 euro, avrebbe delle conseguenze molto dure per i dipendenti più anziani.
Inoltre, rimane sospesa, come la famosa spada di Damocle, la questione delle lettere di messa in mora dei dipendenti. La sospensione infatti varrebbe fino a ottobre prossimo, ma non c’è niente di sicuro. Tanto più che si aspettava una pronuncia della Corte dei Conti, cui si è rivolto il sindacato, il 19 dicembre prossimo. Invece, tutto è stato rimandato al 10 aprile. La sintesi della giornata la fa Cecchi: “Le somme si tirano lunedì”.