Firenze – Il liceo classico “Galileo” ha ospitato nella propria aula magna Ben Pastor, la famosa scrittrice di romanzi gialli. Invitata da una professoressa responsabile della biblioteca scolastica, Ben ha accettato volentieri di parlare ai ragazzi, che frequentano una scuola in cui le lettere e l’attività di scrittura sono molto importanti, del suo lavoro, in particolare ha spiegato che la stesura di un libro ha tre momenti importanti, di cui la scrittura vera e propria occupa uno spazio minore rispetto alla fase di preparazione, di “disciplina” per citare le sue parole.
In seguito alle domande dei ragazzi sul motivo per cui, pur avendo origini italiane (toscane), abbia deciso di scrivere in inglese e ci ha risposto che è stato grazie al suo primo marito, un militare americano, che si è appassionata alla lingua e ne ha scoperto la bellezza, dovuta all’apparente semplicità.
Ritornando a parlare del suo modo di scrivere, ha spiegato come l’idea per una storia derivi da un’immagine o un dialogo intrattenuto quasi per caso, della confusione che si va a creare nella testa dell’autore man mano che scrive.
Confusione risolta dall’intervento dell’editor, presente alla conferenza, e che ci ha consigliato, quando dovremmo far leggere una nostra produzione, di darla a qualcuno che non ci conosce personalmente (come un familiare o un parente) ma a chi conosce i nostri lavori precedenti così da mantenere una certa oggettività e un distacco critico che Ben ci ha confessato di non riuscire ad avere se dovesse tradurre le sue opere, dal momento che non reputa mai il suo prodotto soddisfacente.
In conclusione alla conferenza hanno invitato noi giovani a non seguire le “armi di distrazione di massa” ma a leggere narrativa intelligente, porsi dei dubbi e darci delle risposte il più lontano possibile dal semplice, così da permetterci di mantenere il nostro senso critico.
Irene Bellucci