Il presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani è stato assolto dall’accusa di falso ideologico in relazione all’inchiesta Terremerse. La sentenza è stata emessa dal Gup di Bologna Bruno Giangiacomo perché “il fatto non sussiste”. Dieci mesi e 20 giorni era stata la richiesta del pubblico ministero Antonella Scandellari, affiancata dal procuratore capo di Bologna Roberto Alfonso, per il governatore.
La vicenda per cui Errani è finito a processo risale al 2009 quando il governatore e due funzionari di viale Aldo Moro, Filomena Terzini e Valtiero Mazzotti (che pure hanno chiesto il rito abbreviato e per i quali il Pm ha chiesto una condanna a un anno) fecero arrivare in Procura un memoriale in cui veniva dimostrata la correttezza delle procedure che erano state adottate nel finanziare un milione di euro alla cooperativa agricola ravennate Terremerse, all’epoca dei fatti contestati presieduta dal fratello di Vasco Errani, Giovanni.
“Sono contento, vedo che la verità si è fatta strada”: così il presidente ha commentato la sua piena assoluzione nel processo. “In questi lunghi mesi non ho speso troppe parole e non lo farò adesso. Sottolineo che ho seguito tutto il procedimento con fiducia e rispetto per il lavoro della magistratura e della giustizia, mostrando sempre la mia faccia, senza inutili esibizioni ma in completa trasparenza. E con soddisfazione vedo oggi riconosciuta la piena innocenza che ho da subito rivendicato assieme all’onore mio e alla tutela del ruolo e della dignità della Regione Emilia-Romagna, l’istituzione che pro-tempore rappresento. Tutto questo non si cancella e penso sia sotto gli occhi di tutti e al giudizio di ciascuno. Ringrazio chi mi ha assistito e i tanti che da ogni parte mi hanno manifestato affetto e vicinanza, in pubblico e in privato”.