Firenze – “Sulla gestione del nodo fiorentino dell’Alta velocità da parte della pubblica amministrazione restano ancora troppe ombre. Smettiamo di prenderci in giro: la Toscana non è immune da corruzione e malaffare”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale Gabriele Chiurli (Democrazia Diretta), a margine della seduta del Consiglio regionale a porte chiuse, in merito alla questione Tav. “Resta ancora da capire – sottolinea il consigliere – se vi siano le condizioni di sicurezza per i cittadini, se esista un rischio reale per la città di Firenze, oltre che per tutti coloro che viaggeranno sulla linea dell’Alta velocità, se siano stati presi i dovuti provvedimenti per mettere in sicurezza il tunnel, realizzato in maniera non conforme fino allo scoppiare dell’inchiesta della magistratura”.
“La Commissione d’inchiesta – aggiunge Chiurli – non ha prodotto risposte sufficienti a chiarire la vicenda, tantomeno risposte rassicuranti. Il quadro che ne emerge è raccapricciante: la rappresentazione di una società dove ognuno può essere ricattabile, dove le teste pensanti diventano teste da tagliare per fare strada ai progetti su cui mangiare, dove i soldi pubblici scorrono come fiumi sotterranei verso le solite tasche e i proprietari di quelle tasche non si fanno problemi neanche a dichiararlo al telefono”.
“L’impressione è che si voglia ancora una volta liquidare tutto in fretta e furia, rimettere la polvere sotto il tappeto, far finta di niente e continuare a dire che ‘erano solo poche mele marce’, ‘la Toscana resta una terra virtuosa’, ‘noi siamo diversi’. Ma non è vero niente: non siamo immuni, non siamo diversi. Far finta di non vedere e mettere la testa sotto la sabbia non servirà a salvarci o a mettere al sicuro i cittadini toscani. Abbiamo almeno il coraggio di ammetterlo”.