L’ex ministro e ex presidente della Regione Veneto, Giancarlo Galan, verrà sentito oggi, nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Venezia sul Mose, alle ore 12 per rogatoria dal gip di Milano, Cristina Di Censo, nel carcere milanese di Opera. Galan oggi sarà assistito dall’avvocato Giuseppe Lombardini, quale sostituto dell’avvocato difensore Franchini, il quale ieri ha annunciato che l’ex-governatore depositerà oggi una ”propria memoria scritta completa in cui risponderà a tutte le contestazioni che gli vengono mosse”. Galan è stato dimesso il 23 luglio dopo 12 giorni di ricovero dall’Ospedale di Este. La Procura di Venezia ha disposto il sequestro della sua cartella clinica: i magistrati vogliono capire come mai dopo una prognosi iniziale di 45 giorni, l’ex ministro sia stato dimesso in tempi così rapidi, mentre la Camera votava il sì al suo arresto.
Dopo il voto della Camera, del 22 luglio, che ha detto sì all’arresto, Galan è stato raggiunto nella sua casa, a Cinto Euganeo (Padova), dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere, con l’accusa di corruzione che il gip di Venezia Alberto Scaramuzza lo scorso 4 giugno aveva emesso e trasferito in una cella singola nel centro clinico della struttura. Secondo l’accusa Galan, per fare cassa in modo illecito e sfuggire ai controlli, sarebbe entrato attraverso prestanome nelle società che lavoravano all’interno del Consorzio Venezia Nuova, guidato da Giovanni Mazzacurati, incassando la percentuale sugli utili sui lavori per il Mose. Per un totale, sommato ad altre prebende, stimato, sempre secondo l’accusa, in cinque milioni di euro.