Firenze – A seguito della chiusura da parte della Procura Distrettuale Antimafia di Firenze delle indagini relative allo smaltimento illecito dei fanghi prodotti dalla concia delle pelli, meglio nota come “Inchiesta KEU”, che ha riguardato i territori dell’Empolese Valdelsa e del Valdarno Aretino, la CGIL Toscana, nell’udienza preliminare del prossimo 4 aprile, intende avanzare la richiesta di costituirsi parte civile nel processo.
Ne dà notizia una nota della CGIL che precisa che si tratta “di un atto finalizzato innanzitutto a contribuire alla ricerca della verità, perché l’accertamento della verità rappresenta per noi il modo migliore per rafforzare gli anticorpi di una comunità, per far sì che un fenomeno isolato non assuma caratteri di strutturalità, che si contrasti tempestivamente qualsiasi spazio alla possibilità di infiltrazione della criminalità organizzata nei settori produttivi del territorio toscano, salvaguardando al contempo il contesto ambientale e il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori a operare in un quadro di sicurezza per la loro salute per un lavoro in pienezza di diritti”.
La corretta e celere individuazione delle responsabilità è per la CGIL della Toscana anche il modo migliore di salvaguardare un distretto fondamentale per l’economia della nostra Regione, che è composto da circa 600 aziende e da oltre 8.000 addetti