Core: taglio del nastro per altri due reparti del Centro oncoematologico

Autorità e Ministro Delrio inaugurano altri due reparti del Centro Oncologico ed Ematologico di Reggio Emilia, gioiello all’avanguardia

sala-angiografo-digitale

Doppia inaugurazione questa mattina nel Reparto di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva alla presenza delle autorità, dei benefattori, dei volontari e di tanti operatori

Cura e ricerca sono le parole che il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, intervenuto alla cerimonia, ha voluto sottolineare, richiamandone l’etimologia. La cura è l’azione del guardare verso qualcuno dandogli attenzione e la ricerca ha il senso del compiere un’attività che genera un vantaggioso sapere condiviso.

Ha espresso soddisfazione il Sindaco Luca Vecchi riferendosi all’evento di oggi come al risultato di tutta la comunità reggiana nella sua componente di professionisti della sanità e in quella di cittadini e volontari. “Abbiamo chiuso il cerchio dei trasferimenti al CORE in meno di un anno” ha spiegato il Direttore generale del Santa Maria Nuova Fausto Nicolini che ha fatto riferimento al nuovo reparto definendolo “la più innovativa e, probabilmente, la più bella endoscopia di’Italia”.

Tanti i cittadini che sin dal primo pomeriggio hanno potuto visitare i nuovi spazi in compagnia dei componenti l’èquipe. Prevista la piena operatività della nuova sede già da lunedì 8 maggio.

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Il reparto inaugurato questa mattina è l’ultimo in ordine di tempo a trovare posto al CORE – il Centro Oncologico ed Ematologico inaugurato nel giugno 2016 – e ne condivide appieno la modalità di accoglienza a misura di persona.

I 1.550 metri quadrati occupati al piano terra ospitano cinque sale per esami endoscopici, una delle quali c.d. “ibrida” dotata di angiografo digitale robotizzato, e diversi ambulatori. Ispirati ai più avanzati modelli tecnologici e progettati per essere funzionali ai flussi di attività, in essi è prevista la separazione tra accessi di pazienti interni ed esterni.

Un’area centrale con 15 postazioni e diversi spogliatoi è stata pensata per l’accoglienza, la preparazione e il risveglio dei pazienti. Questa è destinata a offrire comfort a coloro che affrontano le procedure e ad ottimizzare i tempi di funzionamento delle sale endoscopiche, rendendo possibile il monitoraggio centralizzato nella fase precedente e successiva all’esame. Ad essa si accede dopo avere attraversato uno spazio di attesa con 15 comode poltrone, abbellito dal grande trittico “Conversazioni” donato dall’artista Davide Benati. Grazie a una donazione del Credito Cooperativo Reggiano, inoltre, una parte della sala è dedicata ai bambini che devono essere sottoposti a procedura e offre un ambiente ludico nel quale sperimentare nuovi giochi insieme al personale del reparto.

Il reparto è dotato di un’area per la processazione degli endoscopi il cui percorso è costantemente tracciato e rimane associato alla cartella clinica del paziente.

Al valore di 3,7 milioni della complessiva dotazione tecnologica del nuovo reparto, una parte della quale proviene dalla precedente sede, hanno contribuito in modo significativo la Fondazione Manodori e Apro Onlus donando rispettivamente 800mila e 200mila euro per l’angiografo digitale Discovery del valore di 1 milione di euro. Apro ha offerto, in aggiunta, un contributo di 300mila euro per l’allestimento dell’innovativa sala di preparazione e risveglio dei pazienti.

L’attività del reparto, che conta oltre 30 operatori, 8 dei quali sono medici ed è diretto dal dott Romano Sassatelli, nel 2016 ha visto erogare 11mila prestazioni ambulatoriali (il 63% per esterni, le altre per interni), ricoverare in degenza ordinaria 453 pazienti e in day hospital 128, con il 53% di casistica oncologica.

L’innovazione tecnologica nel nuovo reparto del CORE

Le quattro sale operative a minore impatto tecnologico e a maggiore turnover sono poste centralmente e allineate all’ampia zona di preparazione e risveglio dei apzienti. Ogni postazione ha strumenti di monitoraggio utili a garantire un adeguato recupero dopo l’esecuzione della procedura in sedazione. Due sale operative sono dotate di pensile anestesiologico: una è interamente dedicata alla diagnostica e all’attività operativa eco-endoscopica, l’altra supporterà l’attività operativa avanzata del tubo digerente e l’attività in urgenza.

In tutte è ridotto al minimo l’ingombro a pavimento delle apparecchiature fisse e mobili a favore di un ottimale impiego degli spazi e dei tempi. La gestione dell’attività è completamente informatizzata, rendendo possibile da ciascuna sala accedere alla totalità dei programmi applicativi clinici e gestionali in dotazione all’Azienda.

La quinta sala, più ampia, è denominata “ibrida” in quanto sarà utilizzata da specialità diverse. Essa rappresenta una delle principali innovazioni tecnologiche del reparto, ponendosi quale elemento unificante per approcci poco invasivi e multidisciplinari a diverse patologie, sia programmate che in emergenza urgenza.

Alla dotazione tecnologica per l’attività videoendoscopica si aggiunge l’angiografo digitale robotizzato di ultima generazione modello Discovery IGS 740 prodotto da General Electric. L’apparecchiatura si distingue per la sua capacità di acquisizione, trasformazione e trasmissione di immagini radiografiche digitali e per la navigazione tridimensionale.

Le caratteristiche che rendono il Discovery innovativo rispetto ai tradizionali angiografi sono: integrazione di imaging, grande mobilità, migliore possibilità di movimento intorno al paziente, largo campo visivo per operare su ampie parti del corpo.

L’angiografo consentirà la messa a punto di nuove procedure e tecniche in ambito endoscopico-digestivo insieme a un utilizzo multidisciplinare della sala che sarà fruita anche dagli specialisti di Radiologia interventistica, Neurochirurgia e Chirurgia vascolare.

L’apparecchiatura angiografica ha il valore di 1 milione di euro ed è stata donata da Fondazione Manodori e APRO Onlus.

Un ruolo importante riveste la sezione dedicata alla riprocessazione degli strumenti endoscopici, progettata per mantenere la separazione fisica tra gli ambienti sporco e pulito.

Tra i primi in Italia con questo criterio progettuale in ambito dei servizi di endoscopia, il settore prevede n.8 lavaendoscopi intercomunicanti. Gli strumenti endoscopici oggetto di alta disinfezione ed in attesa di utilizzo sono stoccati in armadi ventilati conformi alle ultime normative di sicurezza. Tutte le fasi sono controllate da un sistema di gestione informatizza che consente la completa tracciabilità e rintracciabilità della strumentazione e il collegamento alla cartella clinica del reparto.

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