Grazie alla collaborazione tra il Comune di Reggio Emilia e l’Istituto immobiliare italiano del nord, palazzo del Carbone è stato restituito alla città dopo un complesso intervento di recupero edilizio e di restauro durato due anni.
L’inaugurazione è avvenuta questa mattina. Al taglio del nastro erano presenti, tra gli altri, il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio; il sindaco Luca Vecchi; il presidente di Max Mara Luigi Maramotti, in rappresentanza dell’Istituto immobiliare italiano del nord; Marco Corradi, presidente di Acer che si occupa della gestione degli alloggi e il presidente di Unindustria Reggio Emilia Mauro Severi che ha curato il progetto architettonico e la direzione generale dei lavori.
“Un tratto qualificante del recupero di palazzo del Carbone è l’apertura della proprietà privata alle politiche pubbliche, condividendo percorsi e obiettivi comuni”, ha detto il ministro Delrio.
Si tratta di un investimento complessivo di oltre 5 milioni di euro, di cui 507.276 euro derivanti da un finanziamento della Regione Emilia Romagna, che ha permesso di realizzare 20 appartamenti di diverse dimensioni, per un totale di 56 posti letto a canone calmierato destinati a giovani studenti.
“Possiamo apprezzare il risultato di una strategia ben precisa, che ha consentito l’incontro tra obiettivi di interesse pubblico, promossi dall’Amministrazione comunale, e iniziativa privata, in questo caso il forte impegno dell’Istituto immobiliare italiano del nord”, ha osservato il sindaco Vecchi.
L’intervento di riqualificazione ha riguardato una superficie totale lorda abitativa di circa 1500 mq. Il canone di affitto degli alloggi, le cui metrature variano da 50 a 120 mq, si attesta sui 160 euro a posto letto per arrivare a 320 euro per l’intero appartamento, mentre le spese per le utenze (gestione del fabbricato, ascensore, wi-fi) sono considerate a forfait e si aggirano tra i 100 e i 150 euro a posto letto.
“L’idea e poi il progetto che hanno portato a questa realizzazione – ha detto Luigi Maramotti, presidente del gruppo Max Mara – nascono da una conversazione che ho avuto alcuni anni fa con l’allora sindaco Delrio su temi che univano la città, in particolare su come rigenerare, fare vivere la sua parte più antica, partendo dalla presenza dei giovani. Abbiamo scelto il recupero, invece del nuovo, perché riteniamo sia una via per il futuro. Come possiamo vedere, i giovani abitano già questo palazzo, vi hanno casa, per poter studiare e formarsi qui tra noi. E’ prova concreta che il progetto funziona e segno che dovremmo realizzarne tanti altri”.