Firenze – E’ un giorno di festa oggi per Vicchio e per l’Unione dei Comuni del Mugello, per la prima volta nella storia un’opera di Giotto arriva nella sua terra natale per essere esposta al pubblico e per rappresentare il punto di partenza, dal Museo di Vicchio di Arte Sacra dell’ itinerario storico artistico nel Mugello, “Sotto il cielo di Giotto”nell’anniversario dei 750° dalla nascita che fino al 29 ottobre poterà alla visione di due opere giovanili, la Madonna col Bambino di San Giorgio alla Costa che dal Museo diocesano di S.Stefano al Ponte a Firenze approda al Museo Beato Angelico e la Madonna col Bambino conservata nella Pieve di San Lorenzo nel centro storico di Borgo San Lorenzo, che faranno da preludio ad un itinerario alla scoperta delle opere trecentesche custodite nel Palazzo dei Vicari a Scarperia, nella Pieve di Sant’Agata a Scarperia, nel convento di Bosco ai Frati fino alla Chiesa di S.Maria Nascente a Crespino sul Lamone, dove si trova la Madonna attribuita a Jacopo del Casentino, datata 1342. Stamattina la cerimonia inaugurale alla presenza del Sindaco di Vicchio Roberto Izzo, di Federico Ignesti assessore al turismo per l’Unione dei Comuni del Mugello, Don Giuliano Landini priore di Vicchio, Alessandro Bicchi direttore dell’Ufficio di Arte Sacra della Diocesi di Firenze, la D.ssa Maria Pia Zaccheddu in rappresentanza della Soprintendenza, il prof.Marco Pinelli dell’associazione STARE, ai quali si è nel corso della mattinata unito il presidente del Consiglio della Regione Toscana Eugenio Giani che già all’inizio dell’anno aveva tenuto a battesimo l’inizio dei festeggiamenti in onore di Giotto, oltre a numerosi altri intervenuti tra cui il sindaco di Dicomano, Carlotta Tai assesore alla cultura del Comune di Vicchio, il prof. Bruno Santi a cui si deve la scoperta della Madonna di Giotto della Pieve di Borgo e il presidente e numerosi soci dell’Associazione Terre di Giotto e del Beato Angelico numerose altre personalità del mondo della cultura e amministratori.
L’Inno di Mameli, suonato dalla Banda di Vicchio, è stata la colonna sonora dell’omaggio alla figura del grande innovatore della pittura, quale fu Giotto di Bondone, prima davanti alla statua realizzata da Italo Vagnetti 116 anni fa, nel centro del paese, poi al momento del taglio del nastro davanti al Museo di Arte Sacra, a suggello di un momento che sarà ricordato nella storia del comune mugellano. Dopo il saluto di benvenuto del sindaco Roberto Izzo, Federico Ignesti a nome di tutti i sindaci dell’Unione ha affermato l’importanza di questo evento “ Ci sembrava doveroso – ha detto – che una figura così importante come Giotto per i 750 anni dalla nascita avesse il suo riconoscimento nel Mugello attraverso un percorso che mette insieme i due capolavori per arrivare ai pittori del Trecento. Credo che sia importante un’iniziativa come questa che porterà un incremento dei turisti che potranno apprezzare non solo l’aspetto paesaggistico e gastronomico ma anche quello artistico e architettonico e siamo orgogliosi che questo parte da Vicchio”. “ E’ un motivo di grande orgoglio – ha detto il Sindaco Roberto Izzo – per noi cittadini di Vicchio e per il nostro territorio, oggi iniziamo una giornata importante per i 750 anni di Giotto che abbiamo iniziato con l’omaggio alla statua che fa parte della storia del nostro comune – presente oggi alla manifestazione anche la pronipote dello scultore Italo Vagnetti – abbiamo fatto un grosso lavoro con l’Unione dei Comuni, oltre all’apertura del Museo si inaugura un itinerario che per tutta l’estate e in varie località poterà alla visione di opere del Trecento. E’ la prima volta che un’opera di Giotto – ha affermato il sindaco di Vicchio – viene nel nostro comune, si è avverato un sogno condiviso con Don Giuliano, dallo scorso anno abbiamo coltivato questo sogno che si è avverato e per questo il mio ringraziamento va al Cardinale Giuseppe Betori, al Dott.Pessina, al Capitano Lanfranco Disilio, non è stato facile. La presenza di un’opera di Giotto conferisce un senso più importante alle celebrazioni e questo evento ripaga il nostro comune di qualche amarezza negli ultimi otto anni di amministrazione. L’evento di oggi e del Santo Padre in visita strettamente privata a Barbiana sono un evento storico, Giotto festeggiato con un’opera importante sono due cose straordinarie.”
“ Oggi celebriamo il battesimo di Giotto – a parlare è Alessandro Bicchi direttore dell’Ufficio di Arte Sacra della Diocesi di Firenze – l’arte di Giotto è cristiana, è vissuto nella sua epoca ma era radicato nella cultura cristiana. La figura monumentale della Madonna che è Signora e Madre presenta il Bambino che è un piccolo uomo, indossa il mantello, Cristo è Dio, Uomo e Dio. Non si tratta di un’arte per decorare, attraverso le immagini e i colori si trasmette il messaggio della fede cristiana. Questa immagine è nata per la Chiesa, il Cardinale Betori è stato entusiasta del fatto che l’opera venisse prima esposta in Chiesa. Il museo è scrigno della nostra cultura che ha radici profonde ed è cristiana, tutto parla di questo , non solo della bellezza esterna ma della bellezza assoluta di Dio.” “ E’ una Madonna che esprime tutta la personalità di Giotto che deve aver avuto alle spalle indicazioni teologiche per come doveva essere l’impianto – ha affermato nel suo intervento la D.ssa Maria Pia Zaccheddu della Soprintendenza – Troviamo degli elementi naturalistici che non erano presenti negli artisti precedenti a Giotto, ancora non possiamo parlare di prospettiva, che arriverà nel Quattrocento, ma di una visione spaziale, volumetrica, una naturale regalità. Le pieghe del manto ricordano la Madonna di Ognissanti – dal 1919 conservata agli Uffizi -, in Giotto volume, colore e luce sono tutt’uno. Per molto tempo questa Madonna è stata nell’ombra, Lorenzo Ghiberti in una nota dice che le monache di S. Giorgio alla Costa avevano fatto richiesta di una Madonna e di un Crocifisso, poi nel 700 subì delle decurtazioni, facendo sparire un piede e la predella, la Madonna è colta nella sua fisicità con una ricchezza di dettagli. A precederla invece la Madonna della Pieve di Borgo S. Lorenzo, realizzata alla fine del 1290, piccolo lacerto di un’opera più grande di cui rimane il braccio sinistro del Bambino che accarezza il volto mesto della Madonna che invece con la mano afferra l’indice.” “ La nostra associazione è stata sollecitata dall’Unione dei Comuni – ha detto il prof. Marco Pinelli in rappresentanza di S.T.A.R.E. – per ancorare le opere di Giotto, di cui abbiamo il privilegio di avere sul nostro territorio con un itinerario dedicato ai giotteschi, un progetto che si è trasformato anche in un volume e poi prenderà vita attraverso una cartellonistica specifica, per legare ancora di più Giotto al suo territorio che conserva una sua opera giovanile. Obiettivo è anche far conoscere i luoghi, le chiese, i musei, contribuire ala conoscenza di un patrimonio di fede, storia, solo conoscendo infatti possiamo conservare e tutto ciò che ci circonda deve essere trasmesso a chi verrà dopo di noi. In questo progetto sono state coinvolte anche le scuole superiori del Mugello con l’attività di studio e formazione, avremmo così piccole guide che daranno il loro contributo, partendo dalle Madonne di Giotto”. “ Ci troviamo di fronte al centro della cultura che il Mugello esprime – ha detto Eugenio Giani Presidente del Consiglio della Regione Toscana – queste colline da Vespignano, dove hanno trovato ispirazione gli Etruschi, il codice ritrovato ci aiuterà nel decifrare la loro scrittura, , i Liguri, e Vicchio che ha ispirato Giotto, il Beato Angelico, Benvenuto Cellini. Dal 1295 Giotto significa lo sviluppo della pittura, con lui la pittura diventa animazione della figura, un grande caposcuola, un momento di rottura e questo nasce sul Colle di Vespignano. Giotto e Bruenelleschi, sono gli unici illustri sepolti in S.Maria del Fiore e che vengono ricordati con le cerimonie ufficiali, Vicchio può essere orgogliosa e la sua amministrazione circondata da una classe politica di buon governo è un buon esempio, un Mugello che fa squadra”. Infine Eugenio Giani ha annunciato per la fine dell’anno un convegno internazionale dedicato alla figura di Giotto e poi tutti ad ammirare la grande tavola con lo sfondo azzurro in parete a risaltare l’oro e la brillante tavolozza del giovane Giotto.