I Civici Musei firmati Italo Rota sono più cari del previsto, anche senza funghi. Alla vigilia dell’inaugurazione del palazzo dopo i restauri curati dall’archistar, il conto del primo lotto dei lavori è passato da 1 milione e 550mila euro a 1 milione 702mila 809 euro. A ricostruire la vicenda dell’assegnazione dei lavori è stato il consigliere comunale di Progetto Reggio Giacomo Giovannini che è andato a scovare la delibera con la quale il 23 aprile scorso la Giunta municipale ha deliberato una perizia di variante ai lavori motivata da modifiche richieste dalla Soprintendenza, modifiche “derivanti da ulteriori consolidamenti resisi necessari in corso d’opera dalla verifica delle reali condizioni strutturali del fabbricato” ed infine “per la modifica dal rinvenimento di una caldana cementizia esistente non prevedibile all’atto della progettazione”.
Un doppio imprevisto che ha comportato un aumento del valore dei lavori assegnati del 41%, pari a circa a 331.000 euro (da 799.253 a 1.129.936). Il ribasso di gara si è quindi azzerato, portando il totale complessivo del quadro economico da 1.550.0000 a 1.702.809 milioni di euro. Si conferma dunque una partita difficile per l’amministrazione comunale il recupero di palazzo San Francesco, già al centro di violente polemiche , appelli, petizioni di intellettuali. Ma è stata soprattutto una questione economica a portare al rinvio dell’installazione degli indigesti funghi di Rota, appariscenti e di non facile interpretazione.
Dunque venerdì si inaugura (per la stampa, per il pubblico ci sarà la notte dei musei dalle 19.00 di sabato) un progetto dimezzato, amputato della sua parte più di impatto. La principale novità riguarda la riqualificazione dell’ultimo piano dell’edificio, inutilizzabile da diversi anni. Sono stati poi effettuati lavori di sistemazione degli impianti, il miglioramento antisismico, l’accessibilità, l’abbattimento delle barriere architettoniche, la realizzazione di nuovi servizi igienici. Di certo non c’è traccia del luna park temuto dagli intellettuali che un anno fa hanno firmato l’appello contro il progetto.