Parigi – Il pensionamento difficilmente si rivela all’altezza delle aspettative: anche per chi lo attendeva come la giusta e meritata liberazione da insoddisfacenti fatiche e tran tran rischia infatti di diventare un drammatico epilogo della propria vita.
La perdita di ritmo, di reddito, di rapporti sociali ne fanno un delicato momento di transizione che coglie quasi di sorpresa mentre andrebbe preparato con cura per evitare dolorosi sensi di inutilità, di isolamento, di perdita di identità. Conosciamo tutti persone che, private d’ufficio dagli impegni professionali, finoscono in depressione o subiscono un invecchiamento precoce.
Sembrerebbe però, stando a un sondaggio pubblicato in Francia dal quotidiano “quotidian”, che molti cominciano a coniugare pensione con felicità. Non solo, più vanno avanti con gli anni più hanno la sensazione di “sbocciare”, di poter profittare dei loro interessi e della vita e sempre più numerosi desiderano restare attivi per i loro familiari. Dall’inchiesta emerge anche che più sono attivi e si sentono utili per la società e la famiglia piu` si sentono felici e realizzati.
Secondo il giornale, le cose si stanno muovendo anche se molto rimane da fare per migliorare l’ultimo tratto della nostra vita che, vista la crescente longevità, sta diventando una parte cospicua della nostra esistenza dal momento che può durare una trentina di anni. Un problema che, a livello politico, viene affrontato prevalentemente dal lato finanziario e non sociale nonostante il numero degli over 65 dall’attuale 20% della popolazione attiva balzerà al 30% nel 2070.
Prima di tutto, sostiene “La Croix” andrebbe abolita la divisione tra chi esercita una attività professionale remunerata e il resto della popolazione. Una spartizione che non corrisponde più alla realtà perché già ora, almeno in Francia, il contributo dei pensionati alla vita sociale è altissimo. Quando si calcola il peso dei pensionati sulle finanze dello stato sarebbe bene tenere a mente del loro immenso contributo gratuito ai vari servizi per la comunità.
Se il volontariato rimane al momento la più importante risorsa disponibile per i pensionati che vogliono rimanere attivi, altre piste hanno cominciate ad essere esplorate per rendere meno traumatico il passaggio alla pensione. Come il pensionamento progressivo, cumulo impiego-pensione, aiuti all’auto imprenditoria, ruoli appositi nel mecenatismo…
Tante vie allo studio che avrebbero anche il vantaggio di gettare un ponte tra le generazioni a vantaggio di una fruttuosa solidarietà tra giovani e vecchi. Questi ultimi convinti, al 78%, che le loro esperienze sono una preziosa risorsa per il paese e al 75% di essere più un atout che un costo per la società.
Foto:un flash mob di pensionati