Circa 200 enti pubblici dell’Emilia-Romagna saranno presto alimentati solo con energia verde. Il che significa circa sei milioni di euro risparmiati e 284mila tonnellate di CO2 in meno in un anno: come ripulire l’aria dall’inquinamento prodotto in dodici mesi da 57mila automobili. E la diminuzione di consumo di combustibile sarà pari a 930mila barili di petrolio.
E’ il risultato raggiunto grazie alla procedura di gara effettuata da Intercent-ER, la centrale di acquisto della Regione Emilia-Romagna, che nel 2017 permetterà a oltre 200 enti pubblici emiliano-romagnoli di utilizzare energia elettrica interamente proveniente da fonti rinnovabili. Il tutto a prezzi inferiori rispetto a quanto pagato attualmente. E’ la prima volta che una simile iniziativa viene realizzata in una regione italiana, il che è valso ad Intercent-ER una menzione speciale per il miglior bando verde 2016 (Forum Compraverde-Buygreen). La menzione speciale si aggiunge così al riconoscimento già ricevuto nel 2015 per la gara relativa al servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti sanitari.
Il bando, del valore di 32,8 milioni di euro, prevede infatti che gli enti che aderiranno alla Convenzione quadro stipulata da Intercent-ER potranno rifornirsi solo ed esclusivamente di energia proveniente da fonti rinnovabili – eolica, solare, idraulica, geotermica e da biomassa – senza quindi alcun rilascio di anidride carbonica nell’atmosfera.
L’energia verde potrà riguardare complessivamente 710 milioni di kilowattora annui, per un bacino potenziale di utilizzo pari a più di 200 amministrazioni del territorio (Comuni, Unioni di Comuni, scuole, Università), oltre a Regione, enti regionali e tutte le Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna, ossia i soggetti obbligati dalla legge regionale all’utilizzo delle convenzioni di Intercent- ER.
Oltre ai vantaggi ambientali, in virtù dell’abbassamento dei costi delle materie prime gli enti pubblici aderenti potranno pagare l’energia verde meno di quanto necessario per l’acquisto di quella derivante da combustibili fossili: il risparmio complessivo sarà di 5,9 milioni di euro, di cui 3,1 milioni per le Aziende sanitarie (risparmio del 17,5% sulla quota energia, al netto dei costi rappresentati da imposte, accise e Iva) e 2,8 per gli Enti di altro tipo (-16,4%). Per quanto riguarda poi la Regione e le strutture collegate, è previsto un risparmio di 220mila euro annui.