In arrivo nuovi investitori e nuova vita per Nord Stream 2

La riattivazione del gasdotto porterebbe probabilmente alla fine del conflitto Ucraino

Un non specificato gruppo di investitori americani sta cercando attivamente di acquisire il controllo del gasdotto Nord Stream 2. Secondo quanto riportato dal Financial Times, citando fonti vicine ai negoziati, Matthias Warnig è alla guida delle discussioni che coinvolgono sia investitori che membri dell’amministrazione Trump. Ex ufficiale della Stasi, Warnig ha gestito la compagnia del gasdotto Nord Stream 2 fino al 2023.

Queste trattative fanno parte di negoziati mirati a porre fine alla guerra in Ucraina e a favorire una cooperazione economica più forte tra gli Stati Uniti e la Russia. L’interesse di Donald Trump ad avvicinarsi a Mosca ha spinto questa mossa.

Il blocco del Nord Stream 2 è stato uno degli elementi chiave, forse il più importante fra tutti, che hanno contribuito al conflitto in Ucraina. La sospensione del gasdotto ha avuto un forte impatto sulla Russia, indebolendo la sua capacità di esercitare pressione sull’Europa attraverso l’energia e intensificando le divisioni geopolitiche che oggi alimentano la guerra.

Alcuni leader europei hanno discusso privatamente le potenziali conseguenze di un simile accordo, manifestando preoccupazione. Tuttavia, la riattivazione del Nord Stream 2 potrebbe rappresentare la soluzione decisiva per porre fine al conflitto. Il gasdotto, che dovrebbe trasportare gas naturale russo verso la Germania, è attualmente fermo. Uno dei due gasdotti è stato danneggiato in attacchi di sabotaggio nel 2022, mentre l’altro è rimasto intatto ma non è mai stato messo in funzione.

L’acquisizione del gasdotto da parte degli Stati Uniti potrebbe dar loro un controllo significativo sulle forniture energetiche destinate all’Europa, permettendo così la ripresa delle esportazioni di gas russo. Affinché il gasdotto riparta, è necessario però che gli Stati Uniti rimuovano le sanzioni, che la Russia riprenda la vendita di gas e che la Germania consenta la ripresa delle operazioni per i compratori europei.

Il Nord Stream 2 è di proprietà di Gazprom, ma cinque aziende europee – Shell, Uniper, OMV, Engie e Wintershall – hanno finanziato per 11 miliardi di dollari, attraverso prestiti, il progetto. Tuttavia, tutte e cinque le compagnie hanno già svalutato il valore del prestito.

Durante il suo primo mandato Trump aveva criticato apertamente il Nord Stream 2, sostenendo che la dipendenza della Germania dal gas russo rafforzasse l’influenza geopolitica di Mosca e minasse la sicurezza europea.

Oggi pare aver cambiato idea. La sua riattivazione del gasdotto potrebbe essere una condizione fondamentale per la fine del conflitto.
L’acquisizione del Nord Stream 2 da parte di investitori americani permetterebbe a Washington di ottenere sia un ritorno economico che strategico sulle esportazioni di gas russo verso l’Europa, compensando la possibile perdita sugli attuali volumi di vendita di LNG. La risoluzione della questione del Nord Stream 2 potrebbe rivelarsi cruciale per la fine della guerra. La sua riapertura rappresenterebbe un segnale forte di distensione tra la Russia e l’Occidente, aprendo la strada alla fine delle ostilità.

Le conseguenze a medio e lungo termine per l’Europa sono difficili da prevedere con certezza, anche se è possibile che una normalizzazione delle forniture energetiche possa portare a una almeno temporanea stabilizzazione geopolitica del continente.

Foto OilGas News

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