Il mancato rimborso da parte del governo dell’intera quota Imu 2013 mette a rischio i pagamenti del Comune di Bologna ai fornitori. A lanciare l’allarme è stato il sindaco di Bologna, Virginio Merola che a Palazzo d’Accursio ha spiegato alla stampa che insieme agli altri sindaci italiani è stata inviata una lettera urgente al presidente del Consiglio, Enrico Letta, per sbloccare una situazione che “mette a rischio default molti Comuni italiani” e potrebbe portare altri (compreso il Comune di Bologna) ad uscire dal Patto di stabilità.
La vicenda è nota, ma purtroppo non risolta. Già tre mesi fa il Comune di Bologna, sempre per bocca del sindaco Merola, aveva avvertito Letta ricordando di essere stato costretto ad alzare l’Imu nel 2013 (rispetto al 2012) e di aver bisogno della corresponsione, da parte del governo, di una somma pari a quell’aumento, pena il rischio di non far fronte al bilancio di quest’anno.
La differenza fra gettito Imu 2012 e previsione per il 2013 (non resa effettiva, vista la cancellazione parziale) non è da poco: per Bologna si parla di uno scarto di oltre 17 milioni di euro (46 milioni era il gettito Imu 2012, 63,5 milioni avrebbe dovuto essere quello di quest’anno). A questo andrebbero sommate anche le esenzioni previste: sulle case popolari, su quelle delle cooperative a proprietà indivisa e sull’invenduto.
L’incertezza sul gettito derivante ai Comuni dalle tasse sulla casa sta creando problemi di sostenibilità dei bilanci un po’ a tutti. Anche a Parma dove, nonostante un equilibrio dei conti di parte corrente (escludendo le società partecipate), il bilancio preventivo 2014 è ancora in alto mare proprio a causa dell’impossibilità di fare previsioni certe sulle somme a disposizione. Dopo l’approvazione della Legge di stabilità forse sarà possibile avere qualche certezza in più.