Firenze – Uno strumento, innovativo, per aiutare le imprese in crisi di liquidità, spesso incapaci, nella grande crisi scatenata dal covid-19, di pagare i cosiddetti costi fissi, in cui la parte del leone la fanno gli affitti. Una situazione in cui, come più volte sottolineato dalla Prefettura fiorentina, si alza il rischio di speculazioni e infiltrazioni criminali. Lo strumento, frutto di una sorta di patto sociale, è l’accordo stipulato oggi a Palazzo Medici Riccardi, in videoconferenza dati i tempi. Obiettivo, il sostegno al tessuto produttivo, alla rete del commercio e alla piccola proprietà.
L’accordo, fortemente voluto dal prefetto Laura Lega, offre uno spazio di confronto per proprietari di immobili ad uso commerciale e conduttori. Nel merito, si dà la possibilità di rinegoziare i canoni di locazione. A sottoscriverlo, la Prefettura di Firenze, la Città Metropolitana, il Comune di Firenze, la Camera di Commercio, l’Ordine dei commercialisti ed esperti contabili, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato Imprese, Cna, Confedilizia, Uppi-Unione piccoli proprietari immobiliari, ASPPI-Associazione sindacale piccoli proprietari immobiliari, APPC-Associazione piccoli proprietari case, Confabitare – Associazione proprietari immobiliari e OMI-Osservatorio mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate.
Il protocollo, che ha richiesto un lungo lavoro preparatorio, vede l’istituzione di un tavolo operativo, composto dai soggetti sottoscrittori, con il compito di elaborare le Linee Guida che offrono a locatari e proprietari la possibilità di rimodulare, in piena autonomia negoziale, i contratti di locazione in atto. Una sorta di vademecum che costituisce la cornice di riferimento entro cui le parti sono libere di riparametrare i canoni, caso per caso, prendendo in considerazione dati oggettivi, come la contrazione del fatturato o la riduzione della capacità reddituale, e concordando in autonomia tempi, modi ed entità della riduzione (con percentuali variabile che possono essere del 40% e anche oltre), sulla base delle indicazioni fornite da uno schema elaborato dall’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Firenze, allegato alle stesse Linee Guida. In caso di mancato accordo, le parti possono rivolgersi agli organismi di conciliazione che operano in ambito metropolitano.
L’intesa si inserisce nelle azioni di sostegno del territorio messe in atto dalla Prefettura di Firenze. Il prolungato periodo di sospensione delle attività lavorative ha generato una crisi di liquidità che pone gran parte delle imprese e degli esercizi commerciali e artigianali in grave difficoltà, rendendo talvolta non sostenibile la ripresa lavorativa per l’eccessiva onerosità dei costi fissi (tra cui il canone di locazione rappresenta una delle voci più elevate), con la conseguente impossibilità di adempiere agli accordi stipulati in fasi antecedenti la pandemia. Una situazione che ricade anche sui proprietari immobiliari, a cui vengono meno fonti di reddito.
“Questo accordo, il primo del suo genere in Italia, offre uno strumento in più – ha spiegato il prefetto Laura Lega – “che si inserisce in maniera integrata sul territorio metropolitano per fornire un sostegno concreto alle categorie economiche sotto stress. L’obiettivo è quello di tutelarle e di evitare che una crisi di liquidità possa trasformarsi in crisi economica strutturale, con il possibile insorgere di fenomeni infiltrativi e speculativi”.
In soldoni, come spiega il Prefetto, si tratta di consegnare una sorta di “cornice di riferimento”, non obbligatoria, “alla negoziazione privata”. Una modalità che potrebbe consentire anche “percentuali di riduzioni estremamente importanti, del 40%, ma anche oltre, laddove le parti negoziali ritengano di poterlo fare”. Saranno dunque le parti a definire il tempo della durata della nuova rinegoziazione e quanto sottrarre dai precedenti accordi.
“Questo protocollo è uno strumento innovativo a livello nazionale – ha detto il sindaco Dario Nardella – che fornisce una cornice molto chiara di incentivi e di azioni che si possono realizzare per convincere il proprietario e l’affittuario a venirsi incontro in una situazione di grande difficoltà. In questo momento la disponibilità delle parti private a rinegoziare i contratti – ha aggiunto il sindaco – può essere la migliore soluzione per superare questa fase. Quello degli affitti commerciali è uno dei problemi più rilevanti che stiamo registrando come sindaci non solo a Firenze ma in tutti i centri storici delle grandi città italiane. Confido nella disponibilità dei proprietari anche al fine di evitare una catena di contenziosi legali che sarebbe un ulteriore danno”.
Un ruolo decisivo nella definizione ed attuazione di questo percorso, fornendo uno sforzo aggiuntivo, è stato svolto dalla Camera di commercio di Firenze. “Bene ha fatto la Prefettura a promuovere il protocollo sugli affitti commerciali che è una sorta di patto sociale trasversale, dal quale è possibile partire per immaginare un vero e proprio new deal della città”, ha detto il presidente Leonardo Bassilichi.
Nel corso della videoconferenza è stata inoltre tracciata la road map delle prossime settimane. E’ previsto che a breve si riunisca un tavolo metropolitano per offrire le Linee Guida agli altri comuni che potranno declinarle nei propri ambiti territoriali. E’ stata annunciata anche la possibilità di incontrare i principali proprietari immobiliari di Firenze a cui presentare questo percorso collaborativo che “ci auguriamo – ha sottolineato il prefetto Lega – abbia un effetto contagio”.
Il Prefetto ha poi parlato anche di ulteriori misure a livello centrale. Fra queste, l’ipotesi, avanzata all’Agenzia delle Entrate, di rendere possibile che anche le rinegoziazioni possano beneficiare della cedolare secca. Uno strumento giudicato dal Prefetto utile per “incentivare la proprietà a stipulare” nuovi patti con le imprese.
Il protocollo, aperto all’adesione di altri soggetti pubblici e privati, ha durata sino al termine della situazione emergenziale. E’ consultabile sul sito della Prefettura www.prefettura.it/firenze.