Prato – Si parte dal 1 settembre, col piano straordinario per la sicurezza che dovrebbe portare all’emersione dal “nero” in cui operano (nero per condizioni di lavoro, sicurezza, condizione igieniche, evasione fiscale ecc.) le imprese cinesi e non solo. Di certo il piano, triennale, è stato varato dalla giunta regionale e riguarda le aziende del pronto moda e confezioni di Prato e di tutta l’area vasta della Toscana centrale. Il punto sulla situazione è stato fatto ieri dal governatore toscano insieme al sindaco di Prato Matteo Biffoni. La decisione fu presa all’indomani della tragedia del 1 dicembre 2013, quando le fiamme divorarono 7 operai cinesi in una fabbrica pratese del Macrolotto, che dormivano sfiniti dopo 18 ore di lavoro.
Il piano, che la Regione finanzia con 13 milioni di euro, prevede l’assunzione di 74 tecnici in più per la durata di tre anni in tutte le 4 Asl coinvolte e che tuttavia vede il grosso delle assunzioni concentrarsi su Prato. Infatti lì saranno assunti in 50, che andranno a sommarsi ai 20 tecnici già in servizio. A Firenze ne saranno dislocati 14, 8 a Empoli e 2 a Pistoia. La ratio, quella di eseguire col nuovo personale ispezioni nelle aziende cinque volte superiori agli standard nazionali, così che nei tre anni del piano tutte le imprese censite e quelle di nuova apertura saranno controllate: 7.700 in tutta l’area vasta metropolitana, quattromila delle quali si trovano a Prato.
Ma non c’è solo attività ispettiva nel Piano. Infatti, il punto di vera novità riguarda la possibilità, promossa dalla Regione, di stipulare un patto fiduciario con le imprese che faranno questa scelta di “collaborazione”. In cosa consiste? Le imprese consenzienti firmano un patto in cui accettano di diventare trasparenti attraverso l’identificazione del vero titolare e l’individuazione di un rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. L’adesione potrà essere patrocinata da un’associazione di categoria che, in collaborazione con gli ordini professionali, si attrezzerà per aiutare le aziende in questo percorso con un supporto professionale qualificato e a costi sostenibili. In “compenso” saranno fra le ultime a subire i controlli, dal momento che le aziende che non aderiranno al “Patto” saranno invece le prime ad essere controllate. Una sorta di moratoria ufficiosa che darebbe tempo alle aziende di mettersi in regola? …
Intanto, nell’ambito di una logica di collaborazione istituzionale, il programma dei controlli che sarà svolto dalle Asl è stato portato all’attenzione dei prefetti di Firenze, Prato e Pistoia.