Terenziani (Confedilizia): “La commissione tributaria di Reggio dichiara non dovuta l’Imu sugli immobili occupati illegittimamente. Il Comune si adegui”
“Dopo le pronunce della Commissioni Tributarie di Roma, ora anche Reggio Emilia ha affermato che L’imposta municipale propria (IMU) è dovuta per il possesso dell’Immobile (CTR Reggio Emilia 23 agosto 2019 n. 174). I giudici hanno osservato che senza il possesso, non scatta l’Imponibilità del tributo locale, in particolare dell’lmu. Infatti, Il comma 2 dell’art. 8. del d.lgs 23/2011 dispone che «l’Imposta municipale propria ha per presupposto il possesso di Immobili diversi dall’abitazione principale». Il Comune di Reggio invece continua ad applicare l’aliquota Imu piena, quella per le seconde case non affittate, dal momento della risoluzione del contratto a seguito di provvedimento di convalida di sfratto (persino per morosità) e non dal momento in cui il proprietario ottiene la liberazione dell’immobile all’esito del procedimento di esecuzione”.
A scriverlo è l’avv. Annamaria Terenziani, presidente di Confedilizia. Che in una nota alla stampa continua: “Dunque il Comune pretende l’Imu ad aliquota piena (come se l’immobile fosse sfitto) per tutti quei mesi che intercorrono tra l’udienza davanti al Giudice (che dichiara risolto il contratto per il mancato pagamento dei canoni di locazione e/o delle spese condominiali) e la fine del procedimento di sfratto con la restituzione dell’immobile attraverso (nella maggior parte dei casi) l’intervento dell’Ufficiale Giudiziario. In sostanza si paga anche se l’immobile è occupato abusivamente. E’ tuttavia principio pacifico in Giurisprudenza (anche perché chiara la norma) che il presupposto per l’imposizione sia l’effettiva disponibilità (possesso o detenzione) del bene, ovvero la possibilità di “ripristinare il rapporto materiale” con la cosa. Su questo si erano già espresse le Commissioni Tributarie di Roma (Sentenze 25506/2017 e 26532/2017). E’ ben evidente che, fintanto che il procedimento esecutivo non è stato concluso, permanendo l’occupazione abusiva e dunque l’impossibilità di ristabilire il contatto materiale con la cosa, l’immobile non è disponibile e neppure nuovamente locabile. Da qui l’illegittimità non solo dell’aliquota imu piena ma, come riportano le sentenze citate, l’imposizione patrimoniale in generale”.
“L’ufficio tributi – conclude Terenziani – non pare però voler considerare tali pronunce che sanciscono un principio giusto sia dal punto di vista giuridico che sotto il profilo del buon senso. In campagna elettorale il sindaco, davanti alla platea degli associati Confedilizia, aveva tuttavia promesso che sul punto avrebbe ristabilito equità. Si rimane in attesa di un provvedimento… questa volta da parte dell’Ufficio Tributi”.