“Ma quali risorse, i clandestini sono un costo: lo scorso anno gli immigrati irregolari che si sono fatti curare sul nostro territorio sono costati ad Ausl e Azienda ospedaliera di Reggio Emilia 447.158 euro. E, sia chiaro, il dato fa riferimento solamente ai clandestini, ovvero a quella fetta di stranieri che non sono ospitati nelle strutture di accoglienza reggiane, e che non rientrano a nessun titolo nei programmi Cas e Sprar”.
A snocciolare i dati, forniti dalla Direzione generale della cura della persona, salute e welfare della Regione Emilia Romagna, sul costo sanitario dei clandestini a carico dei cittadini reggiani è il consigliere regionale della Lega Nord, Gabriele Delmonte.
“Si tratta di spese di cui Ausl e Azienda ospedaliera di Reggio Emilia si fanno carico per erogare prestazioni sanitarie gratuite a immigrati irregolari, presenti sul territorio nazionale per le ragioni più disparate. Tali servizi comprendono ricoveri, visite specialistiche ambulatoriali, prestazioni di pronto soccorso e farmaci a erogazione ospedaliera” spiega il consigliere del Carroccio.
“Ai sensi dell’art. 35 comma 3 del D.lgs 286/98, infatti, gli stranieri irregolari senza permesso di soggiorno, che si trovano in Italia per qualsiasi ragione, hanno diritto ad essere presi in carico e curati dall’Ausl di riferimento – sottolinea Delmonte –; lo stesso decreto dispone anche che il finanziamento delle prestazioni sanitarie “riservate” agli immigrati irregolari, sia a carico del Ministero dell’Interno. Questo significa che il Viminale, per legge, dovrebbe rimborsare ad ogni Ausl della Regione Emilia Romagna l’importo dei costi sostenuti per l’erogazione dei servizi e delle prestazioni sanitarie ai cittadini stranieri non in regola con le norme relative all’ingresso e al soggiorno. Peccato che questo avvenga solo in minima parte e che i tempi di recupero dei crediti siano piuttosto lunghi”.
Sempre secondo i dati forniti dalla Regione su richiesta del gruppo leghista, infatti, a fronte di una spesa di 480.641 euro per l’annualità 2016, il ministero dell’Interno avrebbe rimborsato ad Ausl e all’Azienda ospedaliera reggiana un importo pari a 450.327 euro. Un disavanzo che, calcolato a livello regionale, sale a 4 milioni 892mila 825 euro (a fronte di una spesa complessiva di 8 milioni 115mila 971 euro, da Roma sono tornati appena 3 milioni 223mila 146 euro).