Firenze – In seguito alle disposizioni del governo a contrasto dell’emergenza Covid-19 il Museo del Calcio di Coverciano resterà chiuso al pubblico fino al 3 maggio. Sono sospese tutte le attività comprese le visite guidate e di laboratori didattici.
“Siamo chiusi dai primi di marzo – dice Giovanni Pirelli – ed aspettiamo il 4 maggio per ricevere le istruzioni dalla federazione. Se e quando potremo riaprire lo faremo attenendoci alle disposizioni federali.”
Questo maledetto virus ha ricadute molto negative anche su questa struttura calcistica. Dai 18 mila visitatori del 2019, si è passati dal 1 gennaio al 9 marzo 2020, quando il museo ha chiuso i battenti, a poco più di un centinaio di visitatori. A fine anno è previsto un saldo negativo di circa 10.000 unità.
Al museo sono esposti 860 cimeli (più 150 non esposti per mancanza di spazio). L’ultimo dei cimeli ricevuti è il gagliardetto della nazionale bosniaca affrontata dagli azzurri nel novembre scorso, offerto dal commissario tecnico dell’Italia Roberto Mancini.
Il museo è una panoramica interessante e ricchissima del calcio con cimeli unici, che parte da lontano (scarpe, palloni e maglie, ad esempio, di Giuseppe Meazza e Silvio Piola assi degli anni trenta) e finisce con i cimeli dei giorni nostri.
Stanze piene di documenti, maglie, palloni, filmati, scarpe da calcio, libri, medaglie, coppe, tantissime fotografie, cartoline da tutto il mondo, (tra le curiosità la pipa di Enzo Bearzot ai tempi del mondiale del 1982 vinto dall’Italia). C’è pure una videoteca con la quale è possibile rivivere episodi che hanno scritto la storia del calcio.
Questo stop dovuto al virus ha provocato grossi danni tenuto conto anche del sacco di prenotazioni fino a giugno ricevute molte da scuole di calcio italiane; da studenti organizzati, e qualcuna pure straniera (dagli USA ad esempio).