Prato – L’ingresso del Terzo Polo a Prato nella giunta del Sindaco Biffoni con Giacomo Sbolgi che ha preso il posto del dimissionario assessore allo Sport Luca Vannucci, ha suscitato non poche perplessità non solo nel Pd pratese ma anche in Italia Viva. Tant’è vero che Stefano Nenciarini, responsabile dell’organizzazione del partito provinciale, braccio destro del segretario Marco Biagioni, ha dichiarato pochi giorni fa: “Fermo restando che le nomine della giunta sono prerogativa del sindaco ci chiediamo se questa operazione politica sia opportuna nell’attuale situazione e giovi ai futuri rapporti con tutte le forze del centrosinistra. Abbiamo oggi una grande occasione per rilanciare in modo collettivo la nostra azione politica: il Pd Prato è disponibile a creare una piattaforma di dialogo nel centrosinistra, allo scopo di sciogliere gli eventuali nodi e di definire un programma di sviluppo per Prato alternativo alle idee regressive della destra. Solo la condivisione di obiettivi e proposte sul futuro della città sarà il terreno sul quale costruire le future alleanze”.
Dall’altra parte invece ben 16 esponenti di spicco di Italia Viva in una nota, alla notizia dell’entrata in giunta del partito di Renzi, lamentando di averla appresa solo dai media locali, si sono autosospesi sottolineando un modo di fare carbonaro, perchè tutto sarebbe avvenuto non nei luoghi preposti alla discussione politica. Inoltre tra gli iscritti di Italia Viva serpeggia il timore che l’ingresso di Sbolgi, a 18 mesi dalle elezioni amministrative, possa compromettere quella fiducia dei quasi 10.000 pratesi riposta nel progetto politico di Renew Europe di Renzi e Calenda alle scorse politiche.
Inoltre fonti vicine al partito renziano fanno notare che la scelta di Sbolgi sarebbe in ordine di tempo, terza dopo il secco no del segretario del pd Biagioni e dell’ex coordinatore di Italia Viva Antonio Longo. Su quanto accaduto, il coordinamento provinciale di Italia Viva, con una nota ufficiale, ha messo la parola fine alle polemiche dando il via libera a Giacomo Sbolgi come assessore, cercando di mettere un freno alle divisioni interne degli scorsi giorni precisando tra l’altro, che un probabile ingresso in giunta non si porterebbe dietro alcun accordo elettorale in vista delle amministrative del 2024.
A Sbolgi non andranno le deleghe del suo predecessore Vannucci che saranno assorbite compresa quello dello Sport dal vicesindaco di Prato Simone Faggi, (una scelta criticata dall’associazione Sport per Prato). Mentre manterrà quella del “centro storico”, che già da consigliere teneva su delega del sindaco, a cui si aggiungono quella sui lavori pubblici sul patrimonio comunale e la novitá di coordinatore per il Pnrr. Una nuova figura gestionale introdotta dal Sindaco per far fronte ai progetti del Comune finanziati dal PNRR. E stamane in Palazzo Comunale si è svolta la presentazione del neo assessore Sbolgi alla stampa.
“Sono grato al sindaco Biffoni -ha dichiarato il neo assessore Sbolgi -per la fiducia in me riposta.Avró un atteggiamento attento su tutto ció che sarà di mia competenza come ho sempre fatto in questi anni senza problemi”. Mentre sulla spaccatura interna al partito, -Sono convinto che ci ricompatteremo e ricuciremo lo strappo. Anche perchè ci è stato offerto un posto in giunta che vuol dire premiare una politica di coerenza e condivisione”.
“L’entrata di Giacomo Sbolgi nella mia giunta -ha detto il sindaco Biffoni, – è coerente con il percorso politico da lui fatto in passato. Ho visto come abbiamo lavorato in questi anni e come ci siano stati passaggi e confronti leali e limpidi. Una condivisione di un percorso amministrativo che nasce nel 2019 quando Sbolgi si candidò nella lista civica. Faremo insieme un percorso fino al 2024 anche se è presto parlare di un futuro candidato sindaco”.
Alla domanda se ci sono attriti tra lui e Biagioni, dopo il no del segretario provinciale all’invito a subentrare al dimissionario Vannucci, Biffoni ha risposto: “Ha fatto un’altra scelta; con lui ho parlato di quest’operazione di cui mi assumo la responsabilità. Nel Pd che è una grande casa si discute senza problemi ma il fine resta il bene della città”. Sui rapporti, invece, con Matteo Renzi , il Sindaco Biffoni ha sottolineato l’importanza della loro amicizia che non è venuta meno, ma anche che, a differenza dell’ex segretario del Pd, lui non avrebbe mai lasciato il partito che è casa sua: “Su questo punto abbiamo visioni diverse”.