Un vero e proprio signore, figura d’altri tempi, personaggio uscito dalle pagine di un romanzo dell’800: il commendator Luigi Slanzi, morto a 84 anni dopo una malattia all’ospedale di Guastalla, aveva poco dell’industrialotto arricchitosi in un recente passato quando ancora bastavano un pizzico di talento, una buona dose di intraprendenza e una minima base economica. Il commendatore era qualcosa di più: finissimo dicitore, uomo di cultura e di dialogo, brillante intrattenitore, si muoveva a suo perfetto agio in modo direttamente proporzionale alla grandezza dell’interlocutore con cui aveva a che fare. Sapeva mettere d’accordo e radunare allo stesso tavolo parti e figure apparentemente inconciliabili.
Il suo incedere era simile al fluttuare; entrava silenzioso, immancabile e profumato sigaro alla mano, e il volto si allargava in un sorriso mai forzato; si leggeva nei suoi occhi il piacere di stare in mezzo alle persone. E un dono incredibilmente raro: la capacità di mettere tutti immediatamente a proprio agio. Tra i protagonisti dell’industrializzazione della nostra provincia a metà del ‘900, Slanzi è stato a capo dell’omonima azienda metalmeccanica di Novellara, ricoprendo anche più mandati da presidente di Assindustria. Membro del consiglio nazionale di Confindustria e vicepresidente Finmeccanica, è stato presidente del Rotary reggiano e per un decennio presidente della società Mediainvest, cui fanno capo le iniziative editoriali del gruppo Spallanzani.
Col commendatore se ne va un pezzo di storia economica recente della nostra realtà; i suoi funerali martedì mattina in forma strettamente privata partendo dall”ospedale di Guastalla per il cimitero di Novellara dove il suo corpo sarà tumulato nella tomba di famiglia