Il REmilia Pride incassa (oltre ad una pioggia di peana) 2500 euro di utile

imageChiude con un netto segno positivo il bilancio del REmilia Pride: a due settimane dalla manifestazione, che si è tenuta lo scorso 3 giugno a Reggio Emilia registrando ben 13 mila presenti, il circolo Arcigay Gioconda pubblica il bilancio complessivo delle entrate e delle uscite. Ammonta a oltre 29.404 euro il totale dei guadagni, mentre è di 2.460 euro l’utile ricavato a fronte del saldo complessivo delle spese, il cui importo è di 26.944 euro.

Un contributo fondamentale alla manifestazione – che non ha avuto contributi pubblici – è stato quello dei diversi sponsor che hanno sostenuto l’iniziativa che chiedeva a gran voce il matrimonio egualitario, in tutto 7.257 euro tra i contributi di CGIL Reggio Emilia, Arci, Assicop, UAAR, Boorea, Legacoop Emilia Ovest, Coop Alleanza 3.0 e Cna. A questi si aggiungono i 4.500 euro raccolti grazie al crowdfunding, la campagna di raccolta fondi su Eppela che ha visto la partecipazione di ben 138 soggetti tra singole persone e associazioni. Tra le voci sponsor, da segnalare i 540 euro raccolti dai volontari del REmilia Pride tra i negozi di Reggio Emilia che hanno creduto nel valore, anche in termini di portata economica, della manifestazione e che hanno deciso di contribuire donando una somma minima di 20 euro, esponendo sulle loro vetrine la locandina e gli adesivi del Pride.

Importante anche la somma raccolta grazie alla vendita del merchandising targato REmilia Pride (magliette, spille, zainetti), ben 7.654 euro, cui si aggiungono i fondi raccolti negli otto eventi di anticipazione svoltisi da marzo a maggio nella sola Reggio Emilia, ben 2.250 euro. Nella sola giornata del REmilia Pride sono stati quasi 6 mila gli euro raccolti, 4.200 (al netto delle spese) grazie alla ‘Festa di ri-riparazione dei peccati’, festa ufficiale di chiusura del Pride, svoltasi al Circolo Arci Tunnel di Reggio Emilia e i 1580 raccolti dagli stand presenti in piazza della Vittoria, gestiti da Arci solidarietà. Ultimo ma non meno rilevante, i contributi derivanti dalle donazioni di privati che hanno scelto di sostenere la manifestazione per i diritti civili (823 euro) e del Circolo Arci Casbah di Pegognaga (357 euro), in prima fila nella promozione del REmilia Pride.

Per quanto riguarda le spese, invece, ammonta a circa 8500 euro la spesa per l’allestimento, la sicurezza e l’organizzazione di piazza della Vittoria, dove si è svolto il comizio al termine del grande corteo colorato che ha attraversato le strade di Reggio Emilia, 3.530 euro dei quali solo per il palco e il service. Si attesta a 9.400 euro, invece, la spesa per le diverse attività di comunicazione: 4.500 per l’ufficio stampa e comunicazione, 846 euro per la promozione dell’evento sui social, 3.500 euro per il sito del Pride e il nuovo sito di Arcigay (da ottobre online) e il materiale grafico del Pride e 275 per le affissioni dei manifesti in città. A queste spese si aggiungono quelle per il merchandising (3.739 euro), i materiali cartacei di promozione (1.307 euro), gli eventi di anticipazione (una cifra molto contenuta rispetto al numero di appuntamenti, 2.386 euro per 15 iniziative) e il carro di Arcigay Gioconda il giorno del Pride (608 euro).

Per una piccola associazione come la nostra questi sono numeri enormi – dice Alberto Nicolini, presidente di Arcigay Gioconda – e dimostrano una cosa: se i principi sono quelli giusti, se siamo capaci di condividere i nostri fini con onestà, se sappiamo cercare alleanze con gli altri attori della città che si impegnano per un futuro migliore, anche una cosa impossibile come un gay pride a Reggio Emilia può diventare realtà. Quello che ci interessa di più, tuttavia, sono le persone: circa un migliaio di presenze ai 18 eventi prima del pride, 13.000 cittadini in piazza per il matrimonio ugualitario, centinaia di coming out. E al tempo stesso Arcigay ha intercettato sempre più situazioni che richiedevano attenzione. Il giorno dopo il Pride, ad esempio, abbiamo dovuto ospitare una reggiana che aveva litigato con la famiglia proprio per la propria partecipazione all’evento. Essere sè stessi richiede determinazione, e siamo qui per dare supporto: a questo tipo di attività serviranno i fondi raccolti col pride. Eppure le cose cambiano: il giorno dopo il 3 giugno ho visto due quattordicenni per strada che camminavano mano nella mano, con naturalezza. Per chi, come me, è cresciuto nascondendosi, questa nuova aria ripaga questi mesi di fatiche”.

Quando dico che il REmilia Pride è stato voluto dalla città di Reggio Emilia intendo questo, l’evento è stato finanziato dal basso grazie ai cittadini e alle associazioni progressiste a cui va tutto il nostro più profondo e sincero ringraziamento commenta Dario De Lucia, responsabile organizzazione del Remilia Pride – “I 2.582 euro rimanenti dal Pride saranno utilizzati da Arcigay Gioconda per le attività sul territorio, per attività nelle scuole, per la prevenzione e il supporto alle persone, a vantaggio di tutta la città.

Il Bilancio delle spese prevede infine anche la copertura dei costi per la Festa dei volontari del REmilia Pride, che si svolgerà il prossimo 30 giugno alla Gargotta del Popol Giost, a cui tutte le persone che credono nei diritti civili sono invitate.

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