“Gli italiani sanno cosa devono fare”, la scelta è “tra chi vuole cambiare e chi vuol lasciare le cose come stanno”. Il premier e segretario del Pd Matteo Renzi apre di fatto la campagna elettorale per il Sì al referendum costituzionale d’autunno. E per farlo sceglie le feste democratiche emiliane: prima quella di Bosco Albergati, nel modenese, poi la kermesse di Villalunga di Casalgrande. Da lì partì, tre anni fa, la sua conquista del Pd che lo portò, poi, a palazzo Chigi. Questa volta dall’Emilia parte la rincorsa per la sfida politica più insidiosa, il referendum sulla riforma Boschi.
Un passaggio delicato per Renzi che si trova a fare i conti con un partito spaccato. Sul palco di Villalunga, intervistato dal direttore del Tg de La7 Enrico Mentana, il segretario del Pd si toglie più di un sassolino nei confronti della minoranza Dem che minaccia di votare No senza la modifica dell’Italicum.“Voglio dire una cosa a chi non la pensa come me: voi avete tutti i diritti di stare in questo partito e se volete camminare con noi siamo contenti e vi diciamo grazie, ma se voi pensate che noi per dar retta a voi ci fermiamo, sappiate che non ci fermeremo mai”.

L’intervista tocca tutti i temi dell’attualità: dalla politica estera alla situazione italiana e Renzi rivendica la bontà delle cose fatte: “Rispetto a tre anni fa il Paese non ha risolto tutti problemi, però ha qualche diritto in più e qualche tassa in meno”. Per il premier “la priorità è restituire fiducia agli italiani. So di essere criticato per questo: non dico che va tutto bene, ma se c’è una storia bella in questo Paese, raccontiamola”.