Io lo aiutavo a mettere le biciclette in fila quando arrivavano e davo ai signori il dischetto di cartone col numero. La custodia biciclette era sotto un grande portico e dentro il portico, a destra, c'era una specie di garage che un tempo serviva per le carrozze dei padroni del palazzo, e in questo garage, quando glielo permettevano i dolori, il nonno lavorava. Costruiva biciclette e le montava con pezzi che lui stesso forgiava e saldava e infine, a lavoro ultimato, applicava al telaio una decalcomania con una rondine e una marca tedesca di cui era il solo rappresentante per l'Italia.