Firenze – Il premio Oscar Bong Joon-ho per il film Parasite è l’ospite speciale del 21° Florence Korea Film Fest: il regista incontrerà il pubblico del festival giovedì 6 aprile, alle 15, presso il cinema La Compagnia di Firenze (via Cavour 50r) in una masterclass dal titolo “Geometrie dello sguardo” e alle 20 per presentare film “Mother” del 2009, in una versione originale in bianco e nero (ingresso 6€). La masterclass è sold out ma si potrà seguire on line sulle piattaforme MyMovies e Più Compagnia acquistando l’abbonamento a 9.90 euro.
A dare il benvenuto in Toscana sarà Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio Regionale che consegnerà, prima della masterclass, un riconoscimento a nome di tutta l’assemblea legislativa, che ha patrocinato il Florence Korea Film Fest. “Per la sua produzione artistica e per aver creato un ponte, grazie al cinema, tra l’Italia e la Corea, come nell’indimenticabile scena di Parasite con la canzone di Gianni Morandi a far da sottofondo”.
Con sette lungometraggi, una Palma d’Oro e quattro premi Oscar, Bong Joon-ho è tra i più celebri e osannati maestri del cinema coreano contemporaneo. Dopo la retrospettiva dedicata nel 2011, il regista torna a Firenze per una masterclass che ripercorre la sua carriera, dagli esordi ai giorni nostri. L’incontro è curato dai critici Marco Luceri, Caterina Liverani e Luigi Nepi, e affronterà gli snodi principali della sua idea di cinema: la riflessione sulle fratture che attraversano la società coreana – dai singoli alle diverse classi sociali (come in Barking Dog Never Bite, Mother, Memories of Murder e Parasite) – e sul disastro ecologico annunciato (come in Snowpiercer e Okja) si accompagnano sempre a uno stile che mette insieme l’originalità di uno sguardo autoriale al gusto per un cinema spettacolare e dal forte connotato popolare (come The Host). Un cinema di eroi che si battono “contro tutto e tutti”, sulla scacchiera di un mondo dalle traiettorie incontrollabili.
A seguire, alle 20 in sala arriva “Mother”, per molti il vero capolavoro del regista coreano, un film maturo che si misura con il genere del giallo, dove Bong mette ancora una volta sotto i riflettori la storia di due reietti (madre e figlio) che vivono ai margini del mondo, ma che proprio in virtù di questo hanno la forza per piegare gli eventi e ristabilire una loro verità, che sarà molto più sconvolgente di quella “ufficiale”.
In programma per la giornata anche altre due proiezioni: alle 17.30 spazio a “My Mother The Mermaid” di Park Heung-shik, per l’omaggio all’ospite del festival di quest’anno, l’attore Park Hae-il: una storia semplice, che si dipana con delicatezza e calore, trattando con rispetto i temi del presente e al contempo guardando con una sorta di tenerezza e referenza alla Corea patriarcale del passato. Infine, alle 22.30, in sala c’è “Project Wolf Hunting” di Kim Hong-sun: durante il loro trasporto via nave per essere rimpatriati, dalle Filippine alla Corea del Sud, un gruppo di criminali si unisce per organizzare un tentativo di fuga. Non sanno però che a bordo della stessa nave su cui stanno viaggiando, si nasconde qualcosa ancora di ancor più pericoloso di loro.