Fiesole – Andrà al regista iraniano Asghar Farhādi il Premio Fiesole ai Maestri del Cinema edizione 2022, prestigioso riconoscimento conferito dal Comune di Fiesole in collaborazione con il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani Gruppo Toscano e la Fondazione Sistema Toscana, con la direzione artistica di Massimo Tria.
Il regista diventerà “Maestro del Cinema” come prima di lui anche Mario Martone, Paolo Sorrentino, Robert Guédiguian, Vittorio Storaro, Stefania Sandrelli, Dario Argento, Giuseppe Tornatore, Terry Gilliam, Toni Servillo e Nanni Moretti. E tra i grandi del passato Luchino Visconti, Michelangelo Antonioni, Orson Welles, Stanley Kubrick, Ingmar Bergman, Wim Wenders, Theo Angelopoulos, Marco Bellocchio, Ken Loach.
La serata di premiazione di sabato 16 luglio si svolgerà al Teatro Romano di Fiesole (Via Portigiani, 1) con ingresso gratuito. Si aprirà alle 20.45 con un incontro con il regista e la presentazione del volume monografico, il primo dedicato a lui in Italia, a cura di Simone Emiliani con i contributi dei soci del Sncci, per le Edizioni ETS di Pisa. La cerimonia di premiazione si terrà alle 22 e a seguire sarà proiettato il film Premio Oscar “Una separazione”.
L’evento sarà accompagnato da una retrospettiva dei film del regista premiato, a luglio al Piazzale degli Uffizi nell’ambito della rassegna “Apriti cinema” (sabato 2: Il passato; sabato 9: Il cliente) e ad agosto al Teatro di Fiesole, per “Stensen d’Estate” (domenica 7: Un eroe; domenica 14: Tutti lo sanno).
Apprezzato all’estero già con “About Elly” (2009) con cui si aggiudica l’Orso d’Argento a Berlino, il regista iraniano raggiunge il successo internazionale con “Una separazione” nel 2011 con cui si aggiudica l’Oscar al miglior film straniero, premio che riceve anche con “Il cliente” nel 2017. Nella sua filmografia figurano fra gli altri “Il passato” (2013) con Bérénice Bejo (premiata a Cannes per la migliore interpretazione femminile), “Tutti lo sanno” (2018) con Penélope Cruz e Javier Bardem, e “Un eroe” (2021), con cui si è aggiudicato il Grand Prix Speciale della Giuria a Cannes nel 2021.
“Sono felice di presentare l’edizione 2022 del Premio Fiesole ai Maestri del Cinema, che rappresenta una pietra miliare nella storia di questa nostra manifestazione. Infatti, con l’eccezione di Akira Kurosawa (1986), i Maestri che hanno calcato il palco del Teatro Romano di Fiesole fino ad ora sono tutti europei o statunitensi. Quest’anno il Premio ha voluto allargare il suo sguardo, aprendosi al Medio Oriente e di questo non possiamo che essere orgogliosi” – ha detto Anna Ravoni, sindaco di Fiesole.
“Anche il Gruppo Toscano del Sncci è orgoglioso di poter ospitare a Fiesole un grande maestro del cinema internazionale, vincitore di ben due Premi Oscar, in più per la prima volta nella sua storia il Premio viene assegnato a un regista che proviene dal Medio Oriente. Farhādi è un autore che ha saputo raccontare la società iraniana con uno sguardo universale: i suoi film, le sue storie e i suoi personaggi, testimoni delle trasformazioni che vive il suo Paese, non hanno infatti mai smesso di stupire e di far riflettere anche noi spettatori occidentali. È per questo motivo che ripercorrere oggi il suo cinema significa avventurarsi in un mondo che è al contempo estraneo e familiare, e per questo ancor più stimolante” – ha detto Marco Luceri, coordinatore del Sncci Gruppo Toscano.
“Il Maestro Asghar Farhādi coniuga al meglio l’universalità dei temi umanistici con le peculiarità del suo grande paese, che egli ci restituisce sugli schermi superando cliché e rappresentazioni superficialmente esotiche. La sua Tehran è animata da enigmi, contrasti morali, lotte familiari, dubbi di coscienza che ricordano sia il neorealismo italiano che i thriller morali. I perni strutturali dell’elemento da scoprire, dell’enigma e dell’ellissi narrativa sono inseriti in indagini morali in cui non è possibile distinguere nettamente chi mente da chi dice la verità, chi è vittima innocente di macchinazioni sociali da chi ne è complice suo malgrado. La sua profonda conoscenza delle dinamiche del conflitto familiare e degli interrogativi morali ad esso legati gli hanno dunque permesso di girare anche film europei con star internazionali, a ulteriore conferma di un talento che non conosce confini, che rimane modernissimo ma dialoga senza timore con i grandi Maestri del passato: non a caso Ladri di biciclette di De Sica e Rashomon di Kurosawa sono fra i film che ha dichiarato essere suoi punti di riferimento. Nel suo grande cinema non si può rimanere indifferenti, ma non esiste una sola “Verità” per cui parteggiare, bensì piuttosto una enigmatica “assenza” da ricostruire insieme – ha spiegato Massimo Tria, direttore artistico del premio.
Foto: Asghar Farhādi