Firenze – Un saluto al rettore Luigi Dei, uno al direttore della Scuola di Giurisprudenza Paolo Cappellini, e anche un po’ di nostalgia. E’ cominciata così la mattinata del premier Giuseppe Conte a Firenze, dove ha tenuto, questa mattina, una prolusione su ‘Il processo di neo-costituzionalizzazione del diritto privato nel contesto della tutela multilivello dei diritti e delle libertà fondamentali in Europa’. Il presidente del Consiglio , ha svolto la sua lezione al Polo universitario di Scienze sociali di Firenze, dove era atteso da centinaia di studenti. Saluti e anche qualche selfie con gli studenti prima di dare avvio, in aula Magna, alla lezione. Ancora un battuta in punta di sorriso, “Sono qui a fare questa lezione anche con un po’ di nostalgia, ma devo stare attento a parlare perché altrimenti lo spread rischia di salire”, prima di salire in cattedra. Nel pomeriggio, alle 14,30, ha avuto luogo la prevista visita ufficiale all’Accademia della Crusca per una relazione dal titolo “Lingua e diritto”.
Non sono mancate le contestazioni, con uno striscione: “”Guerra ai poveri e leggi razziste: è questo il vostro cambiamento? Noi non ci stiamo” , appeso alla facciata del Polo di Novoli.
Ed è proprio a margine dell’intervento all’Accademia della Crusca che il presidente del Consiglio commenta alcuni fra i punti che più hanno fatto discutere della politica recente del governo, la riforma fiscale in primo luogo, e in particolare la valutazione allarmata della Corte dei Conti.
“Posso capire che ci possa essere un allarme – commenta Conte – ma siccome nessuno ha ancora visto come abbiamo scritto quelle che chiamano le sanatorie fiscali, l’allarme, in questo momento, è ingiustificato” da parte della Corte dei conti. E alle domande dei giornalisti spiega: “Funziona così – ha aggiunto Conte – noi presentiamo la regolamentazione della pacificazione fiscale, la si legge, la si studia, e poi interloquite con noi. Quindi dipende da che cosa facciamo. Non abbiamo mai detto che il nostro segnale è fare un condono così da domani nessuno paga più le tasse”.
Ma è sul malumore dei mercati che il premier rilancia: se lo spread a 315 punti base non è stato gradito, Conte sprizza fiducia: “Confido che quando si leggeranno la nostra manovra ci potrà essere maggiore tranquillità da parte degli investitori. E quindi un segnale positivo da parte dei mercati. Confido che con questa manovra chi investirà in Italia avrà tanti guadagni e sarà molto conveniente investire qui”.