FIRENZE – Dopo che il Tar ha annullato la decisione della Commissione centrale, che un anno fa gli aveva negato la protezione, Gaspare Spatuzza, ex capomafia di Brancaccio, è stato ammesso al programma di protezione. Il pentito aveva parlato delle stragi del 1992 e del 1993 e dei rapporti fra il boss Graviano, Dell’Utri e Berlusconi, tanto che, pur di ottenere la verità, l’Associazione dei familiari delle vittime di via dei Georgofili, alla quale Spatuzza aveva chiesto scusa con una lettera, si era schierata dalla sua parte. «La sentenza del Tar ha affermato il principio di diritto secondo cui le dichiarazioni di Spatuzza, benché tardive, non precludono l’ammissione al programma di protezione», ha dichiarato Alfredo Mantovano, sottosegretario all’Interno. A Spatuzza era stato negato il programma di protezione perché aveva effettuato le sue dichiarazioni oltre i 180 giorni previsti per il pentimento. La sentenza del Tar ha però stabilito che l’ex mafioso potrà esservi ammesso in quanto ha riferito, anche se in ritardo rispetto ai 3 mesi dall’arresto previsti dalla normativa, fatti non conosciuti direttamente ma riferiti da terzi.