14 pari e dunque la mozione (di Sel, fino a ieri in maggioranza col Pd) non passa. Votano a favore le opposizioni (ma anche i consiglieri Pd Scarpino e De Lucia) e contro 14 esponenti del partitone di maggioranza. Il quesito era stato proposto da Lucia Lusenti (Sel) e chiedeva momenti informativi per la città sul referendum costituzionale prossimo venturo. Ma conteneva accenti eccessivamente anti-renziani secondo la maggioranza Pd e per questo ha ricevuto il niet.
Al suo posto, proposto e votato a maggioranza un altro documento più morbido e ugualmente con la proposta di parlarne pubblicamente di questo benedetto referendum che modificherà (in caso di vittoria dei sì) la Costituzione e profondamente. La giornata in sala Tricolore è stata comunque vissuta con momenti di tensione politica piuttosto evidenti perché lo scacchiere è destinato presto a cambiare nei suoi equilibri interni.
Le sole 850 firme raccolte ai banchetti Pd per il sì di Reggio Emilia parlano di un evidente boicottaggio interno e l’ala renziana del partito contesta apertamente la segreteria cittadina di Mauro Vicini e quella provinciale di Andrea Costa. Nel frattempo le feste Pd anti-renziane circondano quelle ufficiali con big di partito che arrivano da tutte le parti invitando, più o meno apertamente, al no. Da Cuperlo e Bersani, già passati dalle nostre parti, a Civati (in arrivo il 15 luglio) fino a D’alema, previsto per il 14.