Si sono svolte a Cavriago, in collaborazione con gli Alpini e l’Anpi di Cavriago, le celebrazioni per il 72° anniversario della Liberazione alla presenza delle autorità, del partigiano Livio Piccinini Delinger e con l’accompagnamento musicale della banda di Marmirolo e del Coro Città di Cavriago.
Dopo la deposizione dei fiori ai cippi dei Caduti, la messa e il corteo, in piazza Don Dossetti è stata la volta dei discorsi ufficiali.
Il sindaco Paolo Burani ha parlato del momento storico che stanno attraversando l’Europa e il mondo intero oggi e dell’importanza di festeggiare in modo unitario il 25 aprile. “Questa Festa della Liberazione 2017 – ha detto – penso ci interroghi soprattutto su un tema cruciale, mai così attuale come oggi: la pace. Se dovessimo fare un elenco di tutte le guerre e le situazioni di guerra civile presenti oggi nel mondo, ci accorgeremmo di quanto non si possa parlare nel 2017 di un mondo di pace. E noi in Europa viviamo in tempi in cui non ci sono guerre, certamente, ma non possiamo dire che c’è la pace. Quando si mette in discussione l’unità europea, che è quella che ha posto fine a secolari conflitti nel nostro continente; quando si torna ad esaltare i nazionalismi; quando si soffia sul fuoco degli egoismi; quando si usa la religione per fomentare le divisioni. Ecco tutto questo prepara dei conflitti, sociali ed economici prima, ma che sono sempre stati il terreno fertile per le guerre”.
La parola è passata a Livio Piccinini “Delinger” che si è lasciato andare ai ricordi: “Cavriago è il paese dove sono nato e cresciuto fino a 30 anni e ogni volta che vengo qua mi sento parte di questa comunità. Ho avuto un destino fortunato, sono qui a raccontare quanto è successo”. Si è poi soffermato a parlare di Trump e delle elezioni in Francia: “Il principio di buona accoglienza rischia di venire meno. Rincresce che ci sia questa tendenza involutiva: dobbiamo stare molto attenti che non sia messa a repentaglio la democrazia”. Ha raccontato quando partecipò alla liberazione di Reggio e quando arrivò a Cavriago, l’ultimo giorno della liberazione: “Vi chiedo scusa per l’emozione – ha detto -. Sotto i portici della Casa del popolo, in piazza Zanti, vidi diversi caduti, molti erano miei amici, fatti morire in modo atroce. Ricordiamoci dunque che c’è chi ha perso la vita per la nostra libertà. Grazie al loro sacrificio, noi oggi possiamo essere qui”. E ha concluso: “Il valore della democrazia e il valore della libertà vanno custoditi, sempre, e bisogna custodirli restando uniti”.
Si ricorda che le iniziative nell’ambito delle celebrazioni del 25 aprile continuano a Cavriago: venerdì 28 aprile nella sala del consiglio, alle 9, la staffetta partigiana Teresa Vergalli presenterà il libro “Non era una notte buia e tempestosa” agli studenti del paese.