Il mondo di sotto: mosaici romani e basiliche perdute. Ecco cosa stanno restituendo gli scavi (per lavori) in piazza San Prospero

Tombe medievali probabilmente relative alla presenza dell’antica basilica, mosaici di domus romane ed altro ancora: gli scavi per lavori in piazza San Prospero stanno restituendo la storia archeologica e stratigrafica della città. La Sovrintendenza vigila

Nell’ambito dei lavori previsti in piazza san Prospero, legati al rifacimento dei sottoservizi e della pavimentazione, la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara sta eseguendo alcune indagini conoscitive concordate, volte ad acquisire nuovi dati sulla fisionomia di questo spazio centrale della città nelle epoche antiche.

Con tale scopo sono stati aperti alcuni sondaggi puntuali, delle piccole finestre sul passato, che stanno in parte confermando dati risalenti ad indagini della prima metà del Novecento, in parte restituendo nuove informazioni.

Gli scavi odierni, infatti, permettono da un lato di calibrare meglio i dati pregressi, che sono generici e senza la documentazione scientifica indispensabile a contestualizzarle le informazioni, dall’altro consentono di fare nuove ipotesi relative alla sistemazione di tale spazio.

Al momento possiamo dire che sono state documentate fasi relative all’epoca alto medievale, quando, intorno al X secolo, sorgeva il castrum vescovile ad ovest della piazza e quest’ultima era in parte occupata da potenti accumuli composti dalle cosiddette “terre nere”, strati fortemente organici che sono stati campionati e che, a breve, daranno risultati relativi ai sedimenti e agli elementi vegetali che le compongono.

Sul lato orientale della piazza sono state intercettate anche numerose tombe, costruite con mattoni romani di reimpiego, riutilizzate più volte come ossari e legate ad un edificio sacro che, attualmente, non è chiaro se vada identificato con la basilica di San Prospero o con una struttura precedente.

Un altro dato molto interessante riguarda la presenza di mosaici di epoca romana a quote profonde, che ci indicano come almeno parte della piazza fosse a quei tempi occupata da edifici di pregio.

Le indagini, in via di conclusione, resteranno nei tempi previsti per i lavori legati ai sottoservizi e, una volta raccolti tutti i dati, restituiranno nuove informazioni importanti che, assieme a quanto emerso in occasione dei lavori nelle piazze Gioberti e Roversi, contribuiranno a delineare con maggior precisione il paesaggio urbano antico del centro storico.

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