Firenze – Dal prossimo anno scolastico gli alunni di tutte le scuole primarie leggeranno libri ad alta voce in classe. Una delle iniziative per promuovere il libro e la lettura prese dalla Regione Toscana che ha chiamato a raccolta decine di soggetti pubblici e privati per rilanciare uno degli atti fondamentali dell’uomo civile: aprire un libro.
“E’ un modo per combattere l’analfabetismo funzionale, fenomeno in grande crescita, non capire quello che si legge”, ha detto l’assessora all’Istruzione Cristina Grieco che insieme con la collega alla cultura Monica Barni hanno firmato un patto per la lettura con tutte le realtà che fanno parte del mondo del libro toscano.
“Patto – hanno Monica Barni e Cristina Grieco – che nasce da una precisa constatazione, ovvero che i livelli di lettura in Italia sono inferiori rispetto ad altri paesi europei. E questo è un problema grave, perché la lettura è un mezzo di conoscenza e di informazione, ma soprattutto è una premessa indispensabile per esercitare una cittadinanza responsabile e per promuovere una società democratica, libera, aperta, creativa”.
In Toscana i dati di lettura sono superiori al 41% nazionale e dal 2016 al 2017 hanno fatto registrare un aumento (dal 44,2% al 46,4%), dato che peraltro si affianca alla spesa media mensile per cultura delle famiglie (Toscana terza con 165,50 euro dopo Trentino-Alto Adige ed Emilia-Romagna) e ai buoni risultati delle biblioteche in termini di presenze e prestiti. Ma la situazione è comunque lontana dall’essere soddisfacente e richiede un impegno particolare, soprattutto per quanto riguarda i giovani e il mondo della scuola.
L’obiettivo è mettere in campo risorse e progetti che potranno rappresentare un riferimento anche a livello nazionale, sul solco di buone pratiche già avviate: a partire dagli investimenti per le biblioteche pubbliche e le 12 reti documentarie toscane per arrivare al bando sui progetti per la bibliodiversità, senza dimenticare iniziative rivolte a specifiche realtà di potenziali lettori, per esempio in carcere e in ospedale, oppure i servizi di prestito in 13 lingue straniere.
Foto: da sinistra Cristina Grieco e Monica Barni