Il ministro Valditara censura la lettera della preside sul fascismo

Firenze – È intervenuto anche il ministro all’istruzione Giuseppe Valditara, sulla lettera che la preside del liceo Leonardo da Vinci di Firenze, ha scritto rivolgendosi a studenti, genitori, personale ATA dell’istituto, riguardo all’aggressione avvenuta sabato scorso davanti al liceo classico Michelangiolo, che ha visto l’identificazione di sei appartenenti al gruppo Azione Universitaria. La lettera della preside, che voleva fornire un’analisi dei fatti ed essere strumento di riflessione, ha avuto molti commenti positivi e negativi e condivisioni sui social,  ed era stata rilanciata anche dal sindaco di Firenze Dario Nardella, sulla sua pagina Fb. In sintesi, la lettera ricordava, fra altre considerazioni, che “il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate di migliaia di persone. È nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a se stessa da passanti indifferenti. “Odio gli indifferenti” diceva un grande italiano, Antonio Gramsci, che i fascisti chiusero in un carcere fino alla morte, impauriti come conigli dalla forza delle due idee”.

Il ministro Valditara, a Mattino 5, circa la lettera della preside, commenta definendo la missiva “impropria”. “Sono iniziative strumentali -dice-  che esprimono una politicizzazione che auspico che non abbia più posto nelle scuole”. E  ha aggiunto che “il contenuto non ha nulla a che vedere con la realtà: in Italia non c’è alcuna deriva violenta e autoritaria, non c’è alcun pericolo fascista, difendere le frontiere non ha nulla a che vedere con il nazismo o con il nazismo”.

Intanto parte la solidarietà per la preside, sotto forma di una raccolta firme lanciata dall’associazione Priorità alla Scuola.

“A seguito alle dichiarazioni rilasciate oggi dal ministro Giuseppe Valditara, Priorità alla Scuola e tutta la comunità educante che si riconosce nei valori della scuola della Costituzione ringraziano ancora la dottoressa Annalisa Savino , dirigente del liceo scientifico Leonardo da Vinci di Firenze, per il messaggio a studenti e famiglie che ha diramato, il 21 febbraio 2023, in seguito a quanto accaduto davanti al liceo Michelangiolo di Firenze. E le esprimono la loro solidarietà di fronte alle esplicite minacce di provvedimenti disciplinari, scandalosamente lanciate dal ministro durante un’intervista televisiva”, si legge nella nota.

“Il ministro che, come tutto il governo in carica, non ha speso nemmeno una parola sull’agguato fascista di sabato 18 febbraio, un episodio gravissimo successo davanti a una scuola pubblica, condanna invece la lettera della dott.ssa Savino.  Il ministro irride la dottoressa Savino perché ha ricordato che il fascismo nasce “ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici […] lasciata a se stessa da passanti indifferenti”. Il ministro sostiene addirittura che a una dirigente scolastica non compete entrare nel merito di queste faccende, di un’aggressione politica avvenuta davanti a una scuola”.

A chi competerebbe allora? “ Odio gli indifferenti ” ricordava la dottoressa Savino in una lettera che letteralmente fa scuola, combattendo anche la “sfiducia collettiva nelle istituzioni” e uno “sguardo ripiegato dentro al proprio recinto”.”.

La lettera, ricordano gli appartenenti, è stata rilanciata da Priorità alla Scuola “immediatamente, sottolineando che è questa la scuola in cui si riconosce e che vuole, quella aperta, libera e democratica, che rifiuta le frontiere”.

Conclude la nota: “Di fronte al ministro delle teleminacce, noi non intendiamo lasciare sola la dottoressa Savino, e cominciamo scrivendo per lei, come lei non ci ha lasciato soli e ha scritto per noi nei giorni scorsi. E invitiamo tutta la comunità educante che si riconosce nella scuola antifascista e democratica a unirsi a queste parole sottoscrivendole”. Nella nota, il link per firmare:  http://bit.ly/3YYRO5q

Risposta pressoché immediata del primo cittadino di Firenze, Dario Nardella, con un post su Facebook: “Dopo il pestaggio di sabato mattina ci aspettavamo che il Ministro Valditara venisse qui a Firenze a parlare con gli studenti o almeno condannasse l’accaduto. Stamattina, invece, ha offeso la preside del Liceo Da Vinci che ha sollevato con rispetto un dibattito su quello che è successo. Le sue parole oltraggiose sono inaccettabili per la nostra città e per tutta la comunità scolastica. Valditara si scusi o si dimetta”.

Commenta il presidente della Regione, Eugenio Giani, che esprime sincero apprezzamento per la lettera-lezione sull’antifascismo scritta dalla dirigente scolastica.  “Sono parole intense e bellissime – dichiara Giani – che non solo rappresentano espressione concreta di esercizio della libertà di pensiero costituzionalmente garantita, ma racchiudono amore per i valori democratici, attenzione verso l’educazione delle giovani generazioni, e preoccupazione verso i rischi di scivolamento verso pratiche violente e autoritarie”.

“Cara professoressa Savino – aggiunge il presidente – la sua lettera è un monito per tutti ma è anche motivo di orgoglio per tutta la Toscana, terra che affonda le radici della sua storia moderna, sin dal suo simbolo, nella lotta della Resistenza e nel contributo alla nascita della nostra Costituzione, e che ha deciso di inserire nel proprio Statuto l’antifascismo come principio cardine”.

Intanto, si aggiunge un altro episodio, dal momento che CasaPound non perde occasione per entrare a piè pari nella vicenda, con uno striscione issato dalla sua formazione giovanile, Blocco Studentesco che a Firenze raccoglie pochissime adesioni, davanti al liceo da Vinci nella notte, su cui si legge:””Non ci fermerà una circolare, studenti liberi di lottare”, mentre su Twitter si lancia una tirata contro i professori “residui del ’68”, e si vede bruciare la lettera della preside.

Foto: un momento del corteo antifascista di martedì a Firenze, autore foto Kekilia

 

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