Cecina Mare (LI) – Tornerà dal 10 al 13 settembre, come di consueto al Parco della Cecinella di Cecina Mare (LI), il tradizionale appuntamento con il MIA – Meeting Internazionale Antirazzista, la manifestazione che compie trenta anni, dedicata ai temi dell’antirazzismo promossa da ARCI Toscana, con il patrocinio e il contributo della Regione Toscana, del Comune di Cecina e del Cesvot e che oggi è stata presentata dal presidente della Regione Eugenio Giani, dall’assessora alle politiche sociali Serena Spinelli, dall’assessore ai rapporti con gli enti locali e alla legalità Stefano Ciuoffo, e dal presidente di Arci Toscana Simone Ferretti con la responsabile immigrazione e antirazzismo di Arci Silvia Bini.
Per celebrare al meglio il trentennale del MIA, Arci Toscana ha preparato un programma che in quattro giorni di manifestazione spazierà da importanti momenti di formazione, talk con ospiti di rilievo nazionale e concerti che daranno la possibilità di vivere il festival anche dopo cena, come sempre ad ingresso libero e gratuito.
“Da sempre è questa una delle iniziative che maggiormente rappresenta i valori distintivi della Toscana e la sua vocazione al confronto, all’apertura, ai diritti, alla solidarietà e alla pace – ha detto il presidente Eugenio Giani – Ogni anno da questa manifestazione emergono spunti e contributi molto utili a chi amministra e a chi deve gestire ogni giorno la complessità del mondo contemporaneo e fenomeni come l’immigrazione. Ma soprattutto deve attuare il contrasto alle discriminazioni, ai pregiudizi, agli stereotipi, aggiungo all’odio, veleno che soprattutto nel linguaggio si sta diffondendo in maniera pericolosa. Viviamo tempi difficili. Tempi in cui alcune emergenze non sono da considerarsi tali ma come fenomeni strutturali e per questo il nostro impegno deve focalizzarsi sulla diffusione della conoscenza, dell’analisi, della sensibilizzazione, dell’educazione: sono con queste azioni, combinate fra loro, possiamo favorire il cambiamento, la crescita e la tutela dei diritti fondamentali di ogni donna, ogni uomo, ognuno di noi. Il Meeting Internazionale Antirazzista va in questa direzione”.
“Con gli anni l’accento si è spostato sui diversi aspetti del fenomeno migratorio – spiega Simone Ferretti, Presidente di Arci Toscana – cercando di tenere sempre insieme l’attenzione ai mutamenti, in una dimensione territoriale, regionale e nazionale, correlandola agli scenari internazionali, consapevoli di quanto questi siano fattori di mutamento anche nelle piccole dimensioni territoriali. Abbiamo quindi rinforzato e inserito importanti strumenti formativi per tutti gli operatori che negli anni si sono occupati di progetti d’accoglienza. Crediamo però che sia ora necessario investire nuovamente le nostre energie nella costruzione di una società consapevole, antirazzista e aperta alle nostre società, riprendendo quindi la primaria spinta di ricerca pionieristica, su questi temi, che ha contraddistinto la nascita del MIA”.
Questa edizione 2024 sarà l’occasione anche per fare un punto sui 30 lunghi anni di vita del Meeting Antirazzista di Cecina, che nel tempo ha saputo mutare ed evolversi, di pari passo ai cambiamenti della società. Un lavoro che ha visto ARCI Toscana seguire, e provare a governare, i cambiamenti in una continua operazione di rigenerazione che ha reso oggi il Meeting Antirazzista il festival più longevo e importante di tutta la regione.
“Tre saranno i pilastri su cui si baserà questo MIA, ovvero formazione degli operatori, nuove generazioni e Intercultura – spiega la responsabile antirazzismo di Arci Toscana Silvia Bini – Crediamo che le nuove generazioni con background migratorio siano un incredibile motore di molta della ricerca culturale che oggi stiamo vedendo in Italia. Artisti, fotografi, illustratori, registi e scrittori che stanno letteralmente ravvivando il nostro humus culturale, spesso sono punte avanzate di ricerca, con uno sguardo trasversale che si caratterizza in questo momento come un innesto particolarmente florido nel nostro panorama culturale. Per questo, in un tempo in cui si parla di cultura italiana fatta da italiani e di restaurazione di ogni linguaggio dell’arte, queste nuove energie creative rischiano di non trovare sbocchi e possibilità di espressione e quindi, quale miglior luogo se non l’ARCI, per costruire dei porti franchi dell’arte? Vogliamo che il Meeting – conclude Silvia Bini – sia uno spazio sicuro dove esprimersi e confrontarsi, aperto ad ogni giovane artista indipendentemente dalla sua provenienza”.
Le informazioni sul programma e su come partecipare ed iscriversi agli incontri, ai laboratori e ai concerti serali sono sulla pagina fb @MIA.arci e sul sito www.mia-arci.it