Non giriamoci troppo attorno: l’Ue classifica Hamas come “organizzazione terroristica”. Ergo, chiunque esprima apprezzamento o sostegno ai massacri stile Isis recentemente perpetrati dai miliziani nei confronti di centinaia e centinaia di civili, ivi compresi bambini, donne ed anziani israeliani (per i criminali di Hamas sono però soprattutto “ebrei”), la cui unica colpa era quella di aver casa vicino ai confini di Gaza, esprime sostegno ad un’organizzazione terroristica. E sono in tanti a fiancheggiare moralmente ed idealmente questa nuova Shoah: basta leggere i social anche di parte dell’intellighenzia reggiana per restare non solo basiti ma letteralmente agghiacciati.
Di più: è possibile che un nugolo di sedicenti esponenti della sinistra nelle sue più svariate e radicali sfaccettature appoggi platealmente organizzazioni criminali come le suddette, che fanno dell’antisemitismo (che qualcuno cerca di mascherare con un meno choccante antisionismo), ovvero della madre di tutti i razzismi, il punto di caduta delle loro prospettive? Organizzazioni sociali che violano sistematicamente l’infanzia imponendo le armi a bambini dai 3 anni in su, istigando in loro l’odio razziale, che trattano le donne come umanità di serie B quando non di serie Z, che non hanno alcun rispetto non solo dei diritti civili (dimensione ancora lungi dall’entrare nel loro vocabolario) ma nemmeno i più elementari dei diritti umani? E’ possibile ficcare dentro ad un unico crogiolo tutte queste macroscopiche, ontologiche contraddizioni solo in un caso unico: ovvero nel caso che in costoro prevalga sui presunti intendimenti “di sinistra” iniziali, il disgusto, l’idiosincrasia, l’odio atavico ideologico verso gli Usa, l’Europa, l’Occidente tutto ed i suo valori, ivi compresa, in ultima analisi, la democrazia.
Le immagini di orde disumane di miliziani armati che vanno casa per casa a sgozzare donne e bambini, che trascinano i loro corpi come trofei, che vomitano un disprezzo quasi demoniaco della vita umana anche la più indifesa, che sparano a bruciapelo a centinaia di giovani ad un concerto compiendo un massacro inenarrabile e bestiale, segnano di fatto la fine del movimento internazionale di solidarietà pro Palestinesi, per colpa appunto dei terroristi di Hamas. Così come per tutti l’Isis divenne l’incarnazione della strage senza pietà dei giovani del Bataclan di Parigi. E’ infatti facile prevedere che nei prossimi anni, con la mente ancora colpita dalle immagini dei corpi dei giovani israeliani affastellati (come quelle atroci dei cumuli di corpi delle vittime dei campi di sterminio nazisti), chiunque in Occidente solleverà il tema dei diritti dei Palestinesi, sarà visto come un pericoloso fiancheggiatore di fanatici terroristi. Ma vallo a spiegare ai “sostenitori della causa palestinese” di casa nostra.
Esiste anche il problema dei territori occupati in Cisgiordania, non vicino alla striscia di Gaza? Eccome se esiste. Ma sono occupati perché nel 1973 arabi e palestinesi hanno aggredito Israele perdendo la guerra con una sconfitta rovinosa. Israele non poteva far altro che occupare quelle terre mantenendo una presenza militare per tutelare la propria sicurezza. Hamas non lotta per la “causa Palestinese”: è contro qualsiasi accordo di pace con Israele, quello che sta per siglare l’Arabia Saudita. Questo massacro punta ad evitare qualsiasi accordo sui Territori occupati, facendo leva sul sostegno dell’Iran. E’ esattamente il contrario di quello che dichiarano gli estremisti filo-Hamas reggiani e più in generale italiani.
Bene ha fatto dunque la segretaria nazionale Pd Elly Schlein ad esprimere solidarietà incondizionata ad Israele e bene ha fatto il nostro Governo ad illuminare Palazzo Chigi con la bandiera israeliana.
I fiancheggiatori morali ed ideali del fanatismo terroristico antisemita (cioè filo-nazista) che allignano anche dalle nostre parti, hanno il coraggio di mettere sullo stesso piano terroristi che massacrano ragazzi e ragazze ad una festa e l’esercito di Israele. Paragonano il macellaio Assad ad una delle (forse la più) avanzate democrazie del pianeta. Chiamano “Palestinesi” le bestie di Hamas, movimento terroristico, integralista, misogino, razzista, che uccide i gay e lapida le donne senza velo. Che prendono la storia ad uso e consumo delle loro inestricabili contraddizioni interne dimenticando di dire che gli Americani invasero l’Iraq perché l’Iraq aveva invaso il Kuwait, che attaccarono l’Afghanistan perché lì risiedevano i terroristi dei 3 mila civili ammazzati alle Twin Towers. Coloro che mettono sullo stesso piano i soldati israeliani che arrestano un adolescente palestinese dopo aver tirato un sasso da 1 kg con la fionda contro di loro, e i terroristi di Hamas che sfilano per Gaza col cadavere di una ragazza israeliana a mo’ di trofeo urlando la grandezza di Allah, sono il Male. E sono tra noi.
Non tanto per una questione dialettica teologica da bassa sagrestia, quanto per un motivo molto più pragmatico: se mai (speriamo mai naturalmente), dovesse esplodere un conflitto tra Iran e Israele, Italia ed Ue (come giusto e doveroso) staranno dalla parte di Israele. E quelli che gioiscono dei massacri di Hamas? L’abbiamo già capito.
Nelle foto: seconda dall’alto manifestazione pro Hamas (con svastica) a New York. Nella terza, la “nazista” Kiev tappezzata con le bandiere di Israele. Le altre non hanno bisogno di didascalie